“Stavolta vengo con voi a Gerusalemme e a Tel Aviv”.
Al Bano Carrisi “non vede l’ora“ – dice – di partecipare alla prossima Missione “Tasselli di Pace/3”, della Associazione “L’Isola che non c’è” (dopo quelle organizzate a Kiev e a Mosca ad aprile e a luglio del 2023). In questa fase storica la destinazione non puo che essere la Terra Santa.
“Sono sempre stato dalla parte di coloro che lavorano per la Pace”, afferma il Leone di Cellino San Marco, come ha fatto in occasione del “Concerto per la Pace” che egli stesso ha voluto che si tenesse nel nome di don Tonino Bello proprio nella Cattedrale del Vescovo di Molfetta a dicembre scorso.
Al Bano – incontrato mentre è in partenza per un concerto – annuncia la sua partecipazione alla nuova missione di pace in un video affidato alla Associazione culturale “L’Isola che non c’è”, fondata dal giornalista Franco Giuliano. Dell’associazione fanno parte, oltre allo stesso Al Bano, circa 300 personalità del mondo accademico, dello spettacolo, della politica, del giornalismo, della scienza e della cultura.
Dopo le Missioni di pace a Kiev e a Mosca ed il concerto nella Cattedrale di Molfetta, questa volta il maestro Carrisi farà parte della delegazione della Associazione guidata dall’Arcivescovo emerito di Taranto, mons. Filippo Santoro per consegnare il Medaglione benedetto dal Papa a israeliani e palestinesi.
“Io non vedo l’ora di stare insieme a voi perché condivido in pieno questa azione; molto spesso si parla dei disastri, delle guerre, delle guerriglie che accadono nel mondo, di quello che succede per le strade del nostro paese, dove non puoi più camminare dopo una certa ora, perché non puoi più fidarti dell’essere umano. Ecco, quando invece si lavora per la pace so di voler far parte di quell’ esercito di gente, e grazie a Dio ce nè tanta, che ha voglia di costruire sempre il meraviglioso prato della pace.
Per questo stavolta lì ci voglio essere anche io”.
“Mentalmente sono già sull’aereo che ci porterà a Gerusalemme e a Tel Aviv. Scendere dall’aereo, guardare in faccia quelle persone e soprattutto essere testimone di questo passo importante che è la voglia di pace, la voglia di seminare pace. Io istituirei il Ministero della Pace.
Mi sono chiesto: come mai esistono tutti i vari ministeri compreso, purtroppo, anche il ministero della Guerra, ma non c’è il ministero della Pace? Dovremmo pensare a istituire il ministero della Pace”.
Al Bano come vive questo periodo di grandi conflitti, questo periodo in cui il mondo rischia davvero la Terza guerra mondiale?
“È un periodo tragico, non avrei mai pensato che nel duemila e ventidue scoppiasse una guerra, una guerra tra fratelli perche, se ci pensi bene in Ucraina e in Russia son fratelli e si organizzano questi eserciti per spararsi uno contro l’altro.
Nessuno mai che si preoccupa che effetto farà sulle mamme che vedono partire i loro figli su un treno o su un aereo o sui carri armati per andare ad ammazzare altri fratelli: ma ci pensano mai quei signori della guerra che la guerra fanno fare agli altri, ma loro non la fanno? “
Al Bano lei hai cantato sempre la “Felicità”. Con che spirito si accinge a essere messaggero di pace in un’area del mondo dove il termine “Felicità” oramai non esiste più?
“Beh, me ne guarderei bene se non dovesse esistere la felicità, anzi la dobbiamo rincorrere perché io l’ho cantata proprio perché l’ho sempre rincorsa e aiuto i miei amici, chi mi ascolta a inseguire questo sostantivo che regala tante belle fantastiche dimensioni.
Questa canzone felicità l’ho cantata dopo i dieci anni di violenza in Italia da parte delle Brigate Rosse, di Prima Linea e di quella stagione del terrorismo con tanti morti per le strade, tanti poliziotti uccisi, terroristi uccisi. Mamma mia, non ne potevo più! Poi finalmente ho capito che l’invito era alla felicità e grazie a Dio è diventato un inno ancora e ancora oggi quando canto questa canzone è un’esplosione di felicità”.
Allora Albano se dovesse realizzarsi la possibilità di questa nuova missione di Pace, lei sarà insieme a “L’isola che non c’è” come sempre hai fatto, sostenendo sempre le battaglie della Associazione…
“Io sarò insieme a voi per portare questo ramoscello di pace, questo Medaglione benedetto da Papa Francesco. Sarò lì per assistere ed essere presente ad un atto veramente importante ed umano, un atto di cui tutti quanti noi abbiamo bisogno. Abbasso la guerra sempre, qualsiasi tipo di guerra”.
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AL BANO MESSAGGERO DI PACE CON “L’ISOLA CHE NON C’È” IN TERRA SANTA.
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