Le attività del nuovo ReD per l’area penale minorile sono state presentate nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta, questa mattina, nella Sala al V Piano del plesso Assessorati della Regione Puglia, a Bari. L’iniziativa nasce dall’accordo di collaborazione tra il Dipartimento Welfare della Regione Puglia e il Centro per la Giustizia Minorile per la Puglia e la Basilicata e prevede un investimento complessivo di 1,5 milioni di euro.
Sono intervenuti il consigliere delegato al Welfare della Regione Puglia Ruggiero Mennea, la direttrice del Dipartimento Welfare della Regione Puglia Valentina Romano e la dirigente del Centro per la Giustizia Minorile per la Puglia e la Basilicata Dorella Quarto.
Con l’avvio concreto delle attività, il progetto entra nella fase operativa: circa 200 giovani sottoposti a provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria Minorile saranno coinvolti in percorsi di inclusione, formazione e rieducazione, con l’obiettivo di trasformare l’errore in opportunità e costruire un futuro alternativo alla recidiva.
«Oggi parte una delle azioni più significative in tema di inclusione sociale», ha dichiarato il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. «La Regione Puglia crede in una giustizia capace di educare, non solo di punire. Con questo intervento rafforziamo il nostro impegno a favore di una comunità che non esclude, ma accoglie e accompagna. Agiamo affinché il percorso di riscatto individuale contribuisca anche alla costruzione di una società più coesa, inclusiva e giusta».
Il ReD per l’area penale minorile è destinato a minori e giovani fino a 25 anni, in carico ai Servizi Sociali della Giustizia Minorile o collocati in comunità, spesso con storie familiari complesse, assenza di riferimenti adulti e fragilità psicologiche. Ogni beneficiario sarà inserito in un progetto personalizzato, che potrà includere: tirocini, corsi di formazione, supporto psicologico, tutoraggio, attività culturali e sportive, dotazioni tecnologiche e accompagnamento all’autonomia.
«Questo progetto segna un passaggio importante nella nostra visione di welfare attivo e inclusivo» ha affermato Ruggiero Mennea, consigliere delegato al Welfare della Regione Puglia. «Non ci limitiamo a intervenire sul disagio: lo trasformiamo in opportunità. Ogni ragazzo sarà seguito passo dopo passo in un percorso costruito su misura. Dare loro solo una misura economica non basta. Serve un sistema che li accompagni, anche – e soprattutto – quando sbagliano.
Con il ReD per l’area penale minorile mettiamo in campo uno strumento innovativo, fatto di collaborazione tra giustizia e welfare».
“Il progetto sarà gestito in collaborazione con gli Ambiti territoriali sociali, gli Uffici di Servizio Sociale per Minorenni (USSM) e l’Istituto Penale Minorile di Bari, con l’obiettivo di costruire una rete territoriale di supporto stabile. Ogni giovane sarà accompagnato da un case manager e sarà al centro di un progetto individuale di vita, definito sulla base delle sue fragilità e potenzialità.
La frequenza del percorso formativo e di inserimento lavorativo dovrà essere supportata da una serie di servizi complementari, da attivare caso per caso, tra cui, a mero titolo esemplificativo percorsi di insegnamento della lingua italiana per minori/giovani adulti stranieri e servizi culturali, ludici e ricreativi funzionali al raggiungimento degli obiettivi di inclusione definiti nel Patto.
Il percorso sanzionatorio è così trasformato in un’opportunità di crescita, riscatto e partecipazione attiva alla vita sociale» – ha aggiunto Valentina Romano, direttrice del Dipartimento Welfare della Regione Puglia.
“Nel mezzo di ogni difficoltà risiede un’opportunità”, ci ricorda Einstein, invitandoci a cogliere nelle sfide occasioni di crescita e cambiamento. L’azione progettuale che presentiamo oggi nasce dalla collaborazione tra il Centro per la Giustizia Minorile per Puglia e Basilicata e il Dipartimento Welfare della Regione Puglia, e rappresenta la prima sperimentazione del Reddito di Dignità nell’area penale minorile, nell’ambito della più ampia strategia regionale di contrasto alla povertà e inclusione sociale.
Grazie ai primi fondi regionali, sono già stati coinvolti circa 40 ragazzi in un programma multidimensionale che prevede: accoglienza, orientamento, continuità scolastica e formativa, tirocini e attività lavorative, servizi di supporto (insegnamento dell’italiano, attività culturali e ricreative, spese di trasporto e attrezzature), e prestazioni specialistiche con psicologi, psicoterapeuti ed educatori” – ha spiegato Dorella Quarto, dirigente del Centro per la Giustizia Minorile per la Puglia e la Basilicata.
L’accordo tra il Dipartimento Welfare della Regione Puglia e il Centro per la Giustizia Minorile per la Puglia e la Basilicata rappresenta una delle prime esperienze in Italia di integrazione strutturale tra il sistema del welfare regionale e quello della giustizia minorile. Un modello che non sostituisce la pena, ma le dà senso e direzione, trasformandola in uno strumento di crescita individuale e sicurezza collettiva.
Al via il “Reddito di dignità per l’area penale minorile”: partono le attività per dare futuro ai giovani sottoposti a misure penali
Le attività del nuovo ReD per l’area penale minorile sono state presentate nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta, questa mattina, nella Sala al V Piano del plesso Assessorati della Regione Puglia, a Bari. L’iniziativa nasce dall’accordo di collaborazione tra il Dipartimento Welfare della Regione Puglia e il Centro per la Giustizia Minorile per la Puglia e la Basilicata e prevede un investimento complessivo di 1,5 milioni di euro.
Sono intervenuti il consigliere delegato al Welfare della Regione Puglia Ruggiero Mennea, la direttrice del Dipartimento Welfare della Regione Puglia Valentina Romano e la dirigente del Centro per la Giustizia Minorile per la Puglia e la Basilicata Dorella Quarto.
Con l’avvio concreto delle attività, il progetto entra nella fase operativa: circa 200 giovani sottoposti a provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria Minorile saranno coinvolti in percorsi di inclusione, formazione e rieducazione, con l’obiettivo di trasformare l’errore in opportunità e costruire un futuro alternativo alla recidiva.
«Oggi parte una delle azioni più significative in tema di inclusione sociale», ha dichiarato il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. «La Regione Puglia crede in una giustizia capace di educare, non solo di punire. Con questo intervento rafforziamo il nostro impegno a favore di una comunità che non esclude, ma accoglie e accompagna. Agiamo affinché il percorso di riscatto individuale contribuisca anche alla costruzione di una società più coesa, inclusiva e giusta».
Il ReD per l’area penale minorile è destinato a minori e giovani fino a 25 anni, in carico ai Servizi Sociali della Giustizia Minorile o collocati in comunità, spesso con storie familiari complesse, assenza di riferimenti adulti e fragilità psicologiche. Ogni beneficiario sarà inserito in un progetto personalizzato, che potrà includere: tirocini, corsi di formazione, supporto psicologico, tutoraggio, attività culturali e sportive, dotazioni tecnologiche e accompagnamento all’autonomia.
«Questo progetto segna un passaggio importante nella nostra visione di welfare attivo e inclusivo» ha affermato Ruggiero Mennea, consigliere delegato al Welfare della Regione Puglia. «Non ci limitiamo a intervenire sul disagio: lo trasformiamo in opportunità. Ogni ragazzo sarà seguito passo dopo passo in un percorso costruito su misura. Dare loro solo una misura economica non basta. Serve un sistema che li accompagni, anche – e soprattutto – quando sbagliano.
Con il ReD per l’area penale minorile mettiamo in campo uno strumento innovativo, fatto di collaborazione tra giustizia e welfare».
“Il progetto sarà gestito in collaborazione con gli Ambiti territoriali sociali, gli Uffici di Servizio Sociale per Minorenni (USSM) e l’Istituto Penale Minorile di Bari, con l’obiettivo di costruire una rete territoriale di supporto stabile. Ogni giovane sarà accompagnato da un case manager e sarà al centro di un progetto individuale di vita, definito sulla base delle sue fragilità e potenzialità.
La frequenza del percorso formativo e di inserimento lavorativo dovrà essere supportata da una serie di servizi complementari, da attivare caso per caso, tra cui, a mero titolo esemplificativo percorsi di insegnamento della lingua italiana per minori/giovani adulti stranieri e servizi culturali, ludici e ricreativi funzionali al raggiungimento degli obiettivi di inclusione definiti nel Patto.
Il percorso sanzionatorio è così trasformato in un’opportunità di crescita, riscatto e partecipazione attiva alla vita sociale» – ha aggiunto Valentina Romano, direttrice del Dipartimento Welfare della Regione Puglia.
“Nel mezzo di ogni difficoltà risiede un’opportunità”, ci ricorda Einstein, invitandoci a cogliere nelle sfide occasioni di crescita e cambiamento. L’azione progettuale che presentiamo oggi nasce dalla collaborazione tra il Centro per la Giustizia Minorile per Puglia e Basilicata e il Dipartimento Welfare della Regione Puglia, e rappresenta la prima sperimentazione del Reddito di Dignità nell’area penale minorile, nell’ambito della più ampia strategia regionale di contrasto alla povertà e inclusione sociale.
Grazie ai primi fondi regionali, sono già stati coinvolti circa 40 ragazzi in un programma multidimensionale che prevede: accoglienza, orientamento, continuità scolastica e formativa, tirocini e attività lavorative, servizi di supporto (insegnamento dell’italiano, attività culturali e ricreative, spese di trasporto e attrezzature), e prestazioni specialistiche con psicologi, psicoterapeuti ed educatori” – ha spiegato Dorella Quarto, dirigente del Centro per la Giustizia Minorile per la Puglia e la Basilicata.
L’accordo tra il Dipartimento Welfare della Regione Puglia e il Centro per la Giustizia Minorile per la Puglia e la Basilicata rappresenta una delle prime esperienze in Italia di integrazione strutturale tra il sistema del welfare regionale e quello della giustizia minorile. Un modello che non sostituisce la pena, ma le dà senso e direzione, trasformandola in uno strumento di crescita individuale e sicurezza collettiva.
Le attività del nuovo ReD per l’area penale minorile sono state presentate nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta, questa mattina, nella Sala al V Piano del plesso Assessorati della Regione Puglia, a Bari. L’iniziativa nasce dall’accordo di collaborazione tra il Dipartimento Welfare della Regione Puglia e il Centro per la Giustizia Minorile per la Puglia e la Basilicata e prevede un investimento complessivo di 1,5 milioni di euro.
Sono intervenuti il consigliere delegato al Welfare della Regione Puglia Ruggiero Mennea, la direttrice del Dipartimento Welfare della Regione Puglia Valentina Romano e la dirigente del Centro per la Giustizia Minorile per la Puglia e la Basilicata Dorella Quarto.
Con l’avvio concreto delle attività, il progetto entra nella fase operativa: circa 200 giovani sottoposti a provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria Minorile saranno coinvolti in percorsi di inclusione, formazione e rieducazione, con l’obiettivo di trasformare l’errore in opportunità e costruire un futuro alternativo alla recidiva.
«Oggi parte una delle azioni più significative in tema di inclusione sociale», ha dichiarato il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. «La Regione Puglia crede in una giustizia capace di educare, non solo di punire. Con questo intervento rafforziamo il nostro impegno a favore di una comunità che non esclude, ma accoglie e accompagna. Agiamo affinché il percorso di riscatto individuale contribuisca anche alla costruzione di una società più coesa, inclusiva e giusta».
Il ReD per l’area penale minorile è destinato a minori e giovani fino a 25 anni, in carico ai Servizi Sociali della Giustizia Minorile o collocati in comunità, spesso con storie familiari complesse, assenza di riferimenti adulti e fragilità psicologiche. Ogni beneficiario sarà inserito in un progetto personalizzato, che potrà includere: tirocini, corsi di formazione, supporto psicologico, tutoraggio, attività culturali e sportive, dotazioni tecnologiche e accompagnamento all’autonomia.
«Questo progetto segna un passaggio importante nella nostra visione di welfare attivo e inclusivo» ha affermato Ruggiero Mennea, consigliere delegato al Welfare della Regione Puglia. «Non ci limitiamo a intervenire sul disagio: lo trasformiamo in opportunità. Ogni ragazzo sarà seguito passo dopo passo in un percorso costruito su misura. Dare loro solo una misura economica non basta. Serve un sistema che li accompagni, anche – e soprattutto – quando sbagliano.
Con il ReD per l’area penale minorile mettiamo in campo uno strumento innovativo, fatto di collaborazione tra giustizia e welfare».
“Il progetto sarà gestito in collaborazione con gli Ambiti territoriali sociali, gli Uffici di Servizio Sociale per Minorenni (USSM) e l’Istituto Penale Minorile di Bari, con l’obiettivo di costruire una rete territoriale di supporto stabile. Ogni giovane sarà accompagnato da un case manager e sarà al centro di un progetto individuale di vita, definito sulla base delle sue fragilità e potenzialità.
La frequenza del percorso formativo e di inserimento lavorativo dovrà essere supportata da una serie di servizi complementari, da attivare caso per caso, tra cui, a mero titolo esemplificativo percorsi di insegnamento della lingua italiana per minori/giovani adulti stranieri e servizi culturali, ludici e ricreativi funzionali al raggiungimento degli obiettivi di inclusione definiti nel Patto.
Il percorso sanzionatorio è così trasformato in un’opportunità di crescita, riscatto e partecipazione attiva alla vita sociale» – ha aggiunto Valentina Romano, direttrice del Dipartimento Welfare della Regione Puglia.
“Nel mezzo di ogni difficoltà risiede un’opportunità”, ci ricorda Einstein, invitandoci a cogliere nelle sfide occasioni di crescita e cambiamento. L’azione progettuale che presentiamo oggi nasce dalla collaborazione tra il Centro per la Giustizia Minorile per Puglia e Basilicata e il Dipartimento Welfare della Regione Puglia, e rappresenta la prima sperimentazione del Reddito di Dignità nell’area penale minorile, nell’ambito della più ampia strategia regionale di contrasto alla povertà e inclusione sociale.
Grazie ai primi fondi regionali, sono già stati coinvolti circa 40 ragazzi in un programma multidimensionale che prevede: accoglienza, orientamento, continuità scolastica e formativa, tirocini e attività lavorative, servizi di supporto (insegnamento dell’italiano, attività culturali e ricreative, spese di trasporto e attrezzature), e prestazioni specialistiche con psicologi, psicoterapeuti ed educatori” – ha spiegato Dorella Quarto, dirigente del Centro per la Giustizia Minorile per la Puglia e la Basilicata.
L’accordo tra il Dipartimento Welfare della Regione Puglia e il Centro per la Giustizia Minorile per la Puglia e la Basilicata rappresenta una delle prime esperienze in Italia di integrazione strutturale tra il sistema del welfare regionale e quello della giustizia minorile. Un modello che non sostituisce la pena, ma le dà senso e direzione, trasformandola in uno strumento di crescita individuale e sicurezza collettiva.
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