Si è svolto, presso la Sala dell’Istituto Santa Maria in Aquiro del Senato della Repubblica, il convegno «Genere e Budgeting – Un approccio strategico per la programmazione economica pubblica», promosso su iniziativa della Senatrice Stefania Pucciarelli.
L’evento ha rappresentato un momento di confronto tecnico e istituzionale sull’importanza di adottare un approccio sistemico alla Valutazione di Impatto di Genere (VIGe), una metodologia innovativa pensata per analizzare e valutare la qualità di politiche, programmi e iniziative pubbliche, garantendo un’allocazione più efficiente delle risorse e promuovendo l’uguaglianza di genere.
Protagonista del convegno è stata la presentazione della nuova UNI/PdR 180:2025, redatta dal network Inclusione Donna, un’alleanza di associazioni e ambassador fondata nel 2018 che promuove politiche pubbliche orientate all’aumento dell’occupazione e della rappresentanza femminile, anche attraverso un uso mirato dei fondi del PNRR e di altre risorse strategiche.
Inclusione Donna ha guidato i lavori per la definizione di linee guida e KPI utili alla valutazione ex ante ed ex post delle misure legislative e dei programmi di investimento.
La prassi, di prossima pubblicazione, intende supportare la Pubblica Amministrazione nell’adozione di strumenti concreti per il gender budgeting, in linea con le direttive europee. In particolare, è stata illustrata la proposta di inserimento della VIGe nella normativa vigente, attraverso due ipotesi di collocazione:
Nella Legge di Bilancio 2026, con l’introduzione di un articolo dedicato che prevede, a partire dal 2026, l’obbligo per enti locali con oltre 5.000 abitanti, enti pubblici territoriali e non territoriali, e soggetti titolari di programmi di investimento finanziati con risorse pubbliche, di integrare nei documenti di programmazione economico-finanziaria una valutazione di impatto di genere ex ante.
Tale valutazione dovrà rispettare i requisiti metodologici della UNI/PdR 180:2025 e sarà soggetta a certificazione da parte di organismi accreditati.
Nella Legge 196/2009 sulla contabilità e finanza pubblica, con l’inserimento di un nuovo articolo 10- quater nel Titolo III, che disciplina gli strumenti della programmazione economico-finanziaria. Anche in questo caso, la VIGe ex ante dovrà essere conforme alla UNI/PdR 180:2025 e certificata da enti terzi accreditati, senza generare nuovi oneri per la finanza pubblica.
“Ringrazio Inclusione donna per i contributi forniti al convegno ma grazie in particolare per tutto quello che fanno a supporto delle donne e per il raggiungimento della parità di genere. Molto è stato fatto ma occorre continuare al lavorare per raggiungere la piena parità di genere in ogni contesto lavorativo” commenta la Senatrice Stefania Pucciarelli.
“La certificazione di genere per le Imprese del 2022, con le oltre 8.000 organizzazioni certificate ad oggi, ha senza dubbio avviato un percorso di cambiamento culturale importante verso le pari opportunità nell’ambito privato.
Questa consapevolezza ha oggi bisogno di una risposta coerente da parte della Pubblica Amministrazione nei termini di una aumentata sensibilità alle tematiche di genere sia nella fase programmatoria sia in quella di selezione dei partner, generando così una “domanda” che dialoghi con un’”offerta” in essere e in continua crescita” dichiara Sila Mochi per #Inclusionedonna.
La VIGe si configura dunque come un metodo strategico e operativo per verificare in che misura normative, programmi e bilanci producano effetti differenziati su donne e uomini, in termini di accesso alle risorse, opportunità, diritti e benefici. La sua applicazione sistematica rappresenta un passo decisivo verso una programmazione economica più equa, trasparente e orientata al benessere collettivo.
https://www.regione.puglia.it/
Si è svolto oggi, presso la Sala dell’Istituto Santa Maria in Aquiro del Senato della Repubblica, il convegno «Genere e Budgeting – Un approccio strategico per la programmazione economica pubblica», promosso su iniziativa della Senatrice Stefania Pucciarelli.
L’evento ha rappresentato un momento di confronto tecnico e istituzionale sull’importanza di adottare un approccio sistemico alla Valutazione di Impatto di Genere (VIGe), una metodologia innovativa pensata per analizzare e valutare la qualità di politiche, programmi e iniziative pubbliche, garantendo un’allocazione più efficiente delle risorse e promuovendo l’uguaglianza di genere.
Protagonista del convegno è stata la presentazione della nuova UNI/PdR 180:2025, redatta dal network Inclusione Donna, un’alleanza di associazioni e ambassador fondata nel 2018 che promuove politiche pubbliche orientate all’aumento dell’occupazione e della rappresentanza femminile, anche attraverso un uso mirato dei fondi del PNRR e di altre risorse strategiche.
Inclusione Donna ha guidato i lavori per la definizione di linee guida e KPI utili alla valutazione ex ante ed ex post delle misure legislative e dei programmi di investimento.
La prassi, di prossima pubblicazione, intende supportare la Pubblica Amministrazione nell’adozione di strumenti concreti per il gender budgeting, in linea con le direttive europee. In particolare, è stata illustrata la proposta di inserimento della VIGe nella normativa vigente, attraverso due ipotesi di collocazione:
Nella Legge di Bilancio 2026, con l’introduzione di un articolo dedicato che prevede, a partire dal 2026, l’obbligo per enti locali con oltre 5.000 abitanti, enti pubblici territoriali e non territoriali, e soggetti titolari di programmi di investimento finanziati con risorse pubbliche, di integrare nei documenti di programmazione economico-finanziaria una valutazione di impatto di genere ex ante.
Tale valutazione dovrà rispettare i requisiti metodologici della UNI/PdR 180:2025 e sarà soggetta a certificazione da parte di organismi accreditati.
Nella Legge 196/2009 sulla contabilità e finanza pubblica, con l’inserimento di un nuovo articolo 10- quater nel Titolo III, che disciplina gli strumenti della programmazione economico-finanziaria. Anche in questo caso, la VIGe ex ante dovrà essere conforme alla UNI/PdR 180:2025 e certificata da enti terzi accreditati, senza generare nuovi oneri per la finanza pubblica.
“Ringrazio Inclusione donna per i contributi forniti al convegno ma grazie in particolare per tutto quello che fanno a supporto delle donne e per il raggiungimento della parità di genere. Molto è stato fatto ma occorre continuare al lavorare per raggiungere la piena parità di genere in ogni contesto lavorativo” commenta la Senatrice Stefania Pucciarelli.
“La certificazione di genere per le Imprese del 2022, con le oltre 8.000 organizzazioni certificate ad oggi, ha senza dubbio avviato un percorso di cambiamento culturale importante verso le pari opportunità nell’ambito privato.
Questa consapevolezza ha oggi bisogno di una risposta coerente da parte della Pubblica Amministrazione nei termini di una aumentata sensibilità alle tematiche di genere sia nella fase programmatoria sia in quella di selezione dei partner, generando così una “domanda” che dialoghi con un’”offerta” in essere e in continua crescita” dichiara Sila Mochi per #Inclusionedonna.
La VIGe si configura dunque come un metodo strategico e operativo per verificare in che misura normative, programmi e bilanci producano effetti differenziati su donne e uomini, in termini di accesso alle risorse, opportunità, diritti e benefici. La sua applicazione sistematica rappresenta un passo decisivo verso una programmazione economica più equa, trasparente e orientata al benessere collettivo.
LA VALUTAZIONE DI IMPATTO DI GENERE ENTRA NELLA PROGRAMMAZIONE PUBBLICA: PRESENTATA LA UNI/PDR 180:2025 AL SENATO
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