13 Ottobre 2024 - Ore
Cronaca

Ilva, sequestrati terreni trasformati in discarica: ‘Cinque milioni di tonnellate di rifiuti industriali al confine con l’acciaieria’

Nove le persone indagate tra responsabili amministrativi e tecnici pro-tempore dell'Ilva spa dal 1995 al 2012,

 Militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di finanza di Taranto hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo, emesso dal gip Vilma Gilli, di alcuni siti, gestiti da Ilva, ubicati al confine nord dello stabilimento, per una superficie complessiva pari a circa 530.000 metri quadrati, trasformati in discariche di rifiuti pericolosi. Le indagini hanno permesso di individuare oltre 5 milioni di tonnellate di rifiuti industriali pericolosi e non pericolosi. Nove le persone indagate tra responsabili amministrativi e tecnici pro-tempore dell’Ilva spa dal 1995 al 2012, a vario titolo, per i reati di disastro ambientale doloso, distruzione e deturpamento di risorse naturali, danneggiamento, getto pericoloso di cose e mancata bonifica dei siti inquinanti.

Secondo l’accusa, sostenuta dal sostituto procuratore Mariano Buccoliero, gli indagati ognuno per il proprio ruolo “non effettuando la dovuta ed obbligatoria attività di controllo e sorveglianza, nonché occultando il reale stato dei luoghi costituito da circa 5 milioni di tonnellate di cumuli di rifiuti pericolosi e non pericolosi di origine industriale situati su tutto l’argine sinistro della Gravina Leucaspide sino al limite del confine con l’azienda agricola di proprietà della famiglia De Filippis, consentivano l’utilizzo e comunque mantenevano, senza metterle in sicurezza, diverse discariche abusive a cielo aperto dei rifiuti di cui sopra per le quali non era istituita alcuna documentazione contabile ambientale anche ai fini della tracciabilità e garanzie finanziarie per la fase di post-gestione”.

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