Potrebbe esserci una svolta nell’indagine sulla morte di Paola Clemente, bracciante di San Giorgio Ionico deceduta il 13 luglio scorso mentre lavorava in una campagna di Andria. Un calendario lavorativo, utilizzato dalla donna per annotare le giornate di lavoro, è finito nelle mani degli investigatori e potrebbe incastrare i suoi datori di lavoro e colleghi. In alcuni mesi, Paola avrebbe lavorato anche 30 giorni su 30 e sui documenti compaiono anche i nomi della ditta e dei caporali. Le buste paga di molti mesi non corrispondono al diario lavorativo della donna. L’indagine della Procura di Trani sta cercando di capire quali erano le condizioni contrattuali utilizzate dall’agenzia interinale. È probabile che le giornate contabilizzate nella busta paga era di meno per evitare i controlli. Intanto alcune colleghe di Paola avrebbero deciso di raccontare agli inquirenti quali sono i meccanismi del caporalato in Puglia.
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