1 Dicembre 2024 - Ore
Lavoro / Sviluppo e Lavoro

Brindisi, Carbonile coperto Enel: iniziate le prove tecniche, prima cupola in esercizio entro settembre

Il carbone abbandona il parco scoperto e prende vita un’opera da 150 milioni di euro di grande importanza per l’ambiente e il territorio

I lavori sul carbonile coperto della centrale Enel ‘Federico II’ di Brindisi volgono al termine e cominciano le prove tecniche sulla prima delle due cupole che, in linea con il programma di lavori comunicato al Ministero dell’Ambiente, entrerà in esercizio entro la fine di settembre.
Per centrare l’obiettivo sono in corso le fasi tecniche di messa a punto dei nastri trasportatori e delle macchine necessarie allo stoccaggio del carbone: il combustibile fossile sarà trasportato dalle navi giunte nel porto di Costa Morena all’interno del carbonile coperto attraverso un percorso totalmente chiuso. Si procederà dunque alle prove che prevedono la ripresa del carbone per l’invio ai gruppi di produzione, anch’esso mediante un percorso totalmente coperto.
Composto da due cupole dette ‘dome’, il nuovo carbonile è un’opera di alta ingegneria, pienamente condivisa con le Istituzioni del territorio, in grado di garantire ulteriormente la sostenibilità ambientale dell’impianto brindisino.
L’opera è interamente automatizzata ed è stata realizzata in adiacenza e sostituzione dell’attuale parco di stoccaggio che verrà pertanto dismesso grazie alle nuove installazioni. Entro la fine di settembre il carbone sarà per sempre isolato all’interno del nuovo carbonile coperto.
Nei lavori di costruzione e di ammodernamento sono stati impiegati più di 300 lavoratori, che si aggiungono ai mille con cui opera a regime l’impianto, e sono state coinvolte l’imprenditoria e la manodopera per lo più del territorio.

Ogni dome ha un diametro di 150 metri e altezza di circa 45 metri per una capacità di stoccaggio di circa 180.000 tonnellate di combustibile. È dotato di macchine ad alto grado di automatizzazione per la messa a parco e ripresa del carbone. Per consentire una logistica del carbone totalmente coperta sono stati installati anche nuovi nastri e torri dello stesso tipo di quelli già esistenti presso la ‘Federico II’ per collegare l’attuale sistema carbone ai nuovi carbonili. La copertura realizzata con dome, adottando soluzioni tecniche d’avanguardia sia in termini di capacità di stoccaggio che in termini ingegneristici: la copertura dei dome non è in alluminio ma è stata realizzata utilizzando una struttura geodetica in legno lamellare del tutto innovativa per dimensioni e soluzioni adottate, porta la centrale ‘Federico II’ a standard ambientali internazionali molto elevati.
La sostenibilità è stata uno dei cardini del progetto: infatti è stato utilizzato legno proveniente da foreste gestite in modo sostenibile e nell’ambito di processi certificati.

Questa nuova opera, assieme ai lavori ambientali realizzati presso le unità di produzione per il costante miglioramento dell’efficienza e delle performance ambientali, a quelli di ammodernamento delle strutture sulla banchina di Costa Morena e alle opere condivise con gli Enti locali nel 2006, ai lavori sulla logistica del trasporto carbone, all’l’impianto di cattura della CO2, costituiscono il programma di investimenti ambientali realizzati da Enel con un impegno di risorse di circa 500 milioni di euro.

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