14 Febbraio 2025 - Ore
Cultura e Spettacolo

Cartabianca, dalla mente alla realtà attraverso la Settima Arte

Concluso il percorso di scrittura filmica partecipata promosso da Sinapsi Produzioni Partecipate grazie al sostegno della Fondazione Megamark

L’inclusione sociale è possibile attraverso la Settima Arte: è il risultato ottenuto dal percorso integrato di produzione audiovisiva partecipata Cartabianca, nato da un’idea del regista Vincenzo Ardito e dell’educatrice Ilaria Schino e realizzata da Sinapsi Produzioni Partecipate grazie al sostegno della Fondazione Megamark in quanto vincitrice del bando Orizzonti Solidali 2016, rivolto agli operatori del terzo settore, con il patrocinio della Regione Puglia e del suo assessorato al Welfare e la collaborazione dei supermercati A&O, Dok, Famila e Iperfamila.

L’obiettivo principale del percorso, realizzato in collaborazione con la Fondazione EPASSS attiva nei centri di Bari, Barletta e Grottaglie e con le ASL di riferimento, è stato favorire l’inclusione sociale delle persone affette da problematiche psichiatriche e allo stesso tempo promuovere nuove forme di cittadinanza attiva attraverso l’uso del mezzo cinematografico, inteso come strumento di lavoro e non solo di libera fruizione.

“Tra i progetti vincitori del bando Orizzonti Solidali 2016 – sottolinea il Cavaliere Giovanni Pomarico, presidente della Fondazione Megamark – Cartabianca si distingue per la capacità di coinvolgere, in maniera innovativa e piacevole, pazienti psichiatrici in un’attività dinamica, capace di generare sorrisi e portare benessere a chi troppo spesso è ai margini della nostra società. Gli educatori e i tutor coinvolti da Sinapsi Produzioni Partecipate hanno fatto un meraviglioso lavoro con queste persone, facendole diventare protagonisti di set creati per la realizzazione dei prodotti cinematografici finali del progetto Cartabianca. Un obiettivo, quello dell’inclusione sociale, che guarda lontano e va oltre lo schermo, in pieno stile Orizzonti Solidali”.

Cartabianca ha coinvolto 45 pazienti psichiatrici nei tre centri EPASSS attivi durante il percorso: la prima parte dei sette mesi di lavoro è stata dedicata all’analisi del vissuto personale e alla messa in comune di esperienze all’interno dei centri. La seconda fase del percorso ha invece permesso a queste persone di toccare con mano i diversi mestieri del cinema e di fare esperienze nuove all’esterno dei centri, condivise con i giovani diplomati dell’Accademia del Cinema Ragazzi di Enziteto, partner del progetto.

“Abbiamo lavorato sul tema delle sensazioni e delle emozioni – spiega Ilaria Schino, educatrice di riferimento di Sinapsi Produzioni Partecipate – con i pazienti psichiatrici dei centri EPASSS. Un lavoro lungo, non semplice, perché dovevamo entrare in una lunghezza d’onda molto delicata. Ma una volta rimosse le difficoltà nell’interazione, è stato un crescendo di nuove idee, che hanno trasformato la Cartabianca in fogli colorati e pieni di vita”.

Le storie e i vissuti dei pazienti psichiatrici dei centri EPASSS di Bari, Barletta e Grottaglie sono diventati tre cortissimi, girati e interpretati da loro in prima persona e soprattutto è nata Giulia, una storia qualunque, il corto prodotto da Sinapsi Produzioni Partecipate per la regia di Vincenzo Ardito. “Il corto andrà in concorso ai festival nazionali – spiega Vincenzo Ardito – ed è un lavoro completamente innovativo nel suo genere perché grazie a Cartabianca c’è stata un’integrazione professionale tra i pazienti psichiatrici dei centri Epasss e i professionisti della settima arte. Abbiamo lanciato ad attori e tecnici una sfida, accolta e vinta insieme ai ragazzi dell’Accademia del Cinema di Enziteto. Era il modo più giusto per valorizzare una storia, nata da mesi di contatto e interazione con i pazienti dei centri EPASSS. Loro ci hanno aiutato, non solo come attori sul set e come maestranze, a capire che l’integrazione non è una parola vuota, ma che per essere attuata richiede impegno e fatica. Il cinema però aiuta questo processo, lo rende più fluido, più naturale”.

Questo tipo di esperienza collettiva fatta dai pazienti psichiatrici dei centri EPASSS ha consentito loro, come sottolineato anche dagli educatori che li seguono durante tutto l’anno, di fare attività in ambienti senza stigma sociale, in contesti naturali e stimolanti, a contatto con persone nuove, con le quali hanno stretto nuovi contatti. Gli appuntamenti con Cartabianca erano attesi dai pazienti all’interno dei centri con trepidazione, e con la voglia di scoprire ogni giorno che tipo di attività sarebbe stata messa in atto. Tante difficoltà vere e personali, storie di violenza e di solitudine: Cartabianca è stata un’opportunità nuova, pulita, per queste persone, utile a guardare la vita da un’altra angolazione, attraverso una innovativa predisposizione mentale, sostenuta e aiutata dalla macchina da presa.

“Non c’è niente che mi ispira come il cinema  – spiega Maria, una delle pazienti che si è trasformata in attrice co-protagonista in Giulia, una storia qualunque -. Fare l’attricè è dare tutto del mio meglio. In comunità facciamo tante attività, ma bella come il cinema non l’avevamo fatta mai. Era il mio sogno questo, ed è finalmente arrivato il momento della sua realizzazione. Da piccola avevo vergogna, ora l’ho buttata via.

Per me è stato un po’ come cambiare vita, sdrammatizzando tutto mi sono messa in gioco con questo ruolo”. 

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