Il protocollo è finalizzato all’attuazione di azioni a sostegno dei programmi di reinserimento di persone condannate alla reclusione.
“Il carcere continua a essere più di ieri il facile tappeto sotto cui si nascondono altri problemi e altre responsabilità – ha continuato Vendola – è necessario individuare nuove strade, indispensabili per mitigare le sofferenze di chi è detenuto. Il segno della civiltà di una comunità è anche quello di una giustizia che punisce il trasgressore non per vendetta, ma per accompagnarlo, attraverso la pena, a un cambiamento della propria vita e ad una consapevole presa di coscienza. Oggi, con questa firma, facciamo un passo in avanti nella giusta direzione”.
“Le istituzioni in questo modo – ha aggiunto Vendola – si interfacciano e ragionano per trasformare la detenzione in percorsi di formazione professionale e risocializzazione e per l’irrobustimento delle reti di accoglienza che consentano al carcere di prendersi un attimo di riposo. Tutto questo è importante perché si profila una prospettiva: quella di una gestione condivisa del sistema carcerario con profili di responsabilità cultura, politica e istituzionale”.
Il Protocollo Operativo prevede misure finalizzate al reinserimento di detenuti con problemi legati alla tossicodipendenza. Su questo punto la Regione Puglia si impegna, in accordo con le ASL e con gli Enti Locali territorialmente coinvolti, a definire degli interventi di potenziamento delle attuali strutture residenziali accreditate per programmi riabilitativi.
L’accordo prevede, inoltre, inserimenti per il lavoro all’esterno e programmi di lavoro di pubblica utilità. A tal fine, la Regione e l’Anci si impegnano a promuovere presso i Comuni pugliesi la sottoscrizione di appositi accordi, finanziati dalla Cassa delle Ammende.
Secondo quanto stabilito da Protocollo, saranno sostenuti progetti ed azioni finalizzati all’accoglienza del detenuto nel territorio di residenza attraverso percorsi di inserimento socio-lavorativo, in particolare per le persone prive di risorse economiche e familiari.
Quello di ieri è il sesto protocollo sottoscritto, e segue quelli già firmati con le Regioni Campania, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria e Umbria.
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