Il Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano è tornato a Bari.
Una visita lampo per rendere omaggio al mondo della cultura meridionale e visitare il “Palazzo ex Enel” progettato negli anni Cinquanta da suo fratello l’architetto Massimo Napolitano insieme al collega Vittorio Chiaia. Un edificio che, dopo una lunga ristrutturazione commissionata dall’Università di Bari, oggi è stato restituito alla città.
Il Capo dello Stato, prima di visitare la mostra allestita all’interno del Palazzo, ha scoperto la targa in memoria dei due architetti tra tanti applausi e qualche contestazione. Certamente in un clima diverso da quello che in altri tempi sarebbe stato più disteso.
Un gruppo di giovani ha esposto uno striscione rosso (rimosso dalla sicurezza) gridando lo slogan: “Basta sacrifici”. Un altro gruppetto di ragazzi ha protestato contro l’acquisto degli F35 a difesa del Diritto allo Studio. Sono stati anche gettati in aria volantini con la scritta: “Napolitano responsabile del governo della crisi”.
Mentre a chi, tra i giornalisti presenti, gli ha chiesto di commentare la richiesta di impeachment avanzata in queste ore da Beppe Grillo ha risposta deciso: ”Sono venuto qui per una riflessione su Mezzogiorno e Cultura, di altro non mi occupo”.
Secondo tappa istituzionale, prima di un pranzo riservato organizzato da parte della sua famiglia che vive a Bari, il convegno “Cultura e Mezzogiorno, una nuova strategia per il Paese” organizzato nell’aula magna “Aldo Cossu” dell’Ateneo. Ai lavori sono intervenuti, tra gli altri, il Rettore Corrado Petrocelli, il Ministro dei Beni Culturali Massimo Bray, il Presidente di Confindustria Mezzogiorno Alessandro Laterza e il Presidente di Federculture Roberto Grossi.
“Mi auguro che il Presidente voglia ascoltare questo nostro grido di dolore perché abbiamo subito negli ultimi anni una emorragia di fondi, di docenti e dei nostri talenti che si sono orientati fuori, non trovando sbocchi nelle proprie attività scientifiche e di carriera” – ha detto Antonio Uricchio il nuovo Rettore dell’Università di Bari che subentrerà a Petrocelli in Novembre – Il sistema Paese, voglia investire sulle nostre Università e sul nostro Sud proprio perché siamo certi che l’Università e il Meridione possono essere il volano dello sviluppo del paese”.
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