“IO COME FËDOR”, IL NUOVO SPETTACOLO DI ALFREDO VASCO
Il 5 e 6 Aprile alle 20.30 e il 7 Aprile alle 19.00, debutta al Teatro Duse di Bari, in via Carulli 80, “Io come Fëdor” tratto dal testo “Memorie dal sottosuolo” di Dostoevskij e adattato da Alfredo Vasco con la regia di Marco Pezzella. In scena Alfredo Vasco e l’irruzione attoriale di Michele Puntillo. Le sagome sono di Gabriele Faraone. Lo spettacolo è prodotto dalla Compagnia Teatrale “A Sud del Racconto” di Bari con la comunicazione di Andrea Ottomanelli.
Un uomo, che diventa un topo, un’anima in trappola, lo spettacolo è un percorso introspettivo che ci porta nelle profondità dell’anima del protagonista, Fëdor. Emarginato e frustrato, si sente un reietto, un topo in trappola nella sua stessa esistenza. La sua metamorfosi in un essere ripugnante lo porta a vivere nelle fogne della sua mente, in un incubo senza fine. Possibile la fuga? Fëdor tenta disperatamente di uscire da questa gabbia mentale, lacerando anche l’immagine di sé.
Lo spettacolo diventa un viaggio universale, uno specchio in cui tutti possiamo inorridire e sperare, interrogandoci sulla possibilità di riscatto e di ritorno alla luce.
Vasco si immedesima nel personaggio con un’interpretazione magistrale, dando vita a un’opera di grande impatto emotivo. Attore e regista dalle solide radici teatrali, guida il pubblico in questo percorso travolgente, incarnando il protagonista con intensità e profondità emotiva.
L’attore, fresco di pubblicazione del suo ultimo libro “Quei dieci secondi in più”, vanta una formazione teatrale di alto livello, avendo frequentato la Scuola di formazione dell’attore sotto la guida di maestri del calibro di Giorgio Albertazzi. Le sue esperienze lavorative, sia in teatro che sul grande schermo, testimoniano la sua versatilità e il suo impegno artistico.
Tra i suoi lavori più significativi si annoverano produzioni teatrali di prestigio come “La Divina Commedia” e “Ubùroi”, oltre a partecipazioni in film e fiction televisive di successo, tra gli altri “Le indagini di Lolita Lobosco”, “Un passo dal cielo” e “Il Patriarca”. La sua formazione presso la Scuola di formazione dell’attore, unita a un ricco bagaglio di esperienze sul palcoscenico e sul set cinematografico, conferiscono al suo lavoro una raffinata maestria e una genuina autenticità.
Sinossi
Lo spettacolo è un viaggio.
All’interno di se stessi.
Percorso accidentato.
Salti nel vuoto.
Salti nel disagio.
Nelle frustrazioni.
Nei sogni.
E negli incubi.
Dostoevskij ti inchioda.
A te stesso.
A me stesso.
MEMORIE DAL SOTTOSUOLO
Il percorso si definisce.
Il sottosuolo dell’anima.
Dove le verita più aberranti si nutrono di vissuto e germogliano angoscie.
L’umanità dei normali vomita il rifiuto.
Il sottosuolo diventa rifugio e trappola.
Ed ecco la metamorfosi.
L’uomo diventa topo.
Maleodorante insetto.
Dalle fogne si può venir fuori?
Da se stessi si può venir fuori?
Si può tornare a respirare l’ossigeno del mondo di fuori?
…..Il protagonista tenta.
Prova.
Annaspa.
Fino a lacerare anche l’immagine di sé.
E della sua bruttura.
O della sua essenza?
Alfredo come Fëdor.
Fedor come tutti.
Tutti di fronte ad uno specchio.
Per inorridire.
E sperare.
Alfredo Vasco
Attore, regista e drammaturgo.
Conosciuto a livello nazionale, ha collaborato come attore con Giorgio Albertazzi in vari spettacoli fra cui “O Lear Lear Lear” da W. Shakespeare – KAOS – Catania (regia di A. Delcampe) ; “Il ritorno di Casanova” di A. Schnitzler – Lucio Ardenzi Produzioni – (regia di A. Delcampe).
Con Arnoldo Foà in “La palla al piede” di j. Feydeau – Gitiesse Spettacoli – Roma – (regia di A. Pugliese ) e ne “L’ispettore generale” di N. Gogol – Gitiesse Spettacoli –Roma – (regia di G. Guicciardini).
E con Flavio Bucci, con Leopoldo Mastelloni, con Mario Scaccia, con Jeppy
Gleijesses, con Cosimo Cinieri, con Isabel Russinova, con Antonio Salines.
Come regista ha diretto molteplici lavori: “La mandragola” di N. Machiavelli, “Romeo e Giulietta” di W. Shakespeare, “Nozze di Sangue” di F. G. Lorca, “Sarto per signora” di G.Feydeaux, “Otello” di W. Shakespeare, “Vita di Galileo” di B. Brecht, “Il diario di Anna Frank” dall’omonimo diario, “Macbeth and Lady Macbeth” di W. Shakespeare, “Antigone, eroina di passioni” di Sofocle – Ritzos, “Se questo è un uomo” di Primo Levi, “Liolà” di L. Pirandello, “Sei personaggi in cerca d’autore” di L. Pirandello.Etc……
Come drammaturgo ha scritto diversi testi: “Il cilindro”, “Prosit”, “Padre Pio da Pietralcina”, “Epilogo”, “Storia d’amore e di gelosia”, “Carcere a vita”, “Tre sorelle … meno un quarto”, “Serial Killer”,”Mostrodomus”,”Marta”,Etc….
Gli ultimi lavori “Museo Pandemia” e “Il compleanno ai tempi del coronavirus” sono stati pubblicati da Tabula Fati.
Il 5 e 6 Aprile alle 20.30 e il 7 Aprile alle 19.00, debutta al Teatro Duse di Bari, in via Carulli 80, “Io come Fëdor” tratto dal testo “Memorie dal sottosuolo” di Dostoevskij e adattato da Alfredo Vasco con la regia di Marco Pezzella. In scena Alfredo Vasco e l’irruzione attoriale di Michele Puntillo. Le sagome sono di Gabriele Faraone. Lo spettacolo è prodotto dalla Compagnia Teatrale “A Sud del Racconto” di Bari con la comunicazione di Andrea Ottomanelli.
Un uomo, che diventa un topo, un’anima in trappola, lo spettacolo è un percorso introspettivo che ci porta nelle profondità dell’anima del protagonista, Fëdor. Emarginato e frustrato, si sente un reietto, un topo in trappola nella sua stessa esistenza. La sua metamorfosi in un essere ripugnante lo porta a vivere nelle fogne della sua mente, in un incubo senza fine. Possibile la fuga? Fëdor tenta disperatamente di uscire da questa gabbia mentale, lacerando anche l’immagine di sé.
Lo spettacolo diventa un viaggio universale, uno specchio in cui tutti possiamo inorridire e sperare, interrogandoci sulla possibilità di riscatto e di ritorno alla luce.
Vasco si immedesima nel personaggio con un’interpretazione magistrale, dando vita a un’opera di grande impatto emotivo. Attore e regista dalle solide radici teatrali, guida il pubblico in questo percorso travolgente, incarnando il protagonista con intensità e profondità emotiva.
L’attore, fresco di pubblicazione del suo ultimo libro “Quei dieci secondi in più”, vanta una formazione teatrale di alto livello, avendo frequentato la Scuola di formazione dell’attore sotto la guida di maestri del calibro di Giorgio Albertazzi. Le sue esperienze lavorative, sia in teatro che sul grande schermo, testimoniano la sua versatilità e il suo impegno artistico.
Tra i suoi lavori più significativi si annoverano produzioni teatrali di prestigio come “La Divina Commedia” e “Ubùroi”, oltre a partecipazioni in film e fiction televisive di successo, tra gli altri “Le indagini di Lolita Lobosco”, “Un passo dal cielo” e “Il Patriarca”. La sua formazione presso la Scuola di formazione dell’attore, unita a un ricco bagaglio di esperienze sul palcoscenico e sul set cinematografico, conferiscono al suo lavoro una raffinata maestria e una genuina autenticità.
Il 5 e 6 Aprile alle 20.30 e il 7 Aprile alle 19.00, debutta al Teatro Duse di Bari, in via Carulli 80, “Io come Fëdor” tratto dal testo “Memorie dal sottosuolo” di Dostoevskij e adattato da Alfredo Vasco con la regia di Marco Pezzella. In scena Alfredo Vasco e l’irruzione attoriale di Michele Puntillo. Le sagome sono di Gabriele Faraone. Lo spettacolo è prodotto dalla Compagnia Teatrale “A Sud del Racconto” di Bari con la comunicazione di Andrea Ottomanelli.
Un uomo, che diventa un topo, un’anima in trappola, lo spettacolo è un percorso introspettivo che ci porta nelle profondità dell’anima del protagonista, Fëdor. Emarginato e frustrato, si sente un reietto, un topo in trappola nella sua stessa esistenza. La sua metamorfosi in un essere ripugnante lo porta a vivere nelle fogne della sua mente, in un incubo senza fine. Possibile la fuga? Fëdor tenta disperatamente di uscire da questa gabbia mentale, lacerando anche l’immagine di sé.
Lo spettacolo diventa un viaggio universale, uno specchio in cui tutti possiamo inorridire e sperare, interrogandoci sulla possibilità di riscatto e di ritorno alla luce.
Vasco si immedesima nel personaggio con un’interpretazione magistrale, dando vita a un’opera di grande impatto emotivo. Attore e regista dalle solide radici teatrali, guida il pubblico in questo percorso travolgente, incarnando il protagonista con intensità e profondità emotiva.
L’attore, fresco di pubblicazione del suo ultimo libro “Quei dieci secondi in più”, vanta una formazione teatrale di alto livello, avendo frequentato la Scuola di formazione dell’attore sotto la guida di maestri del calibro di Giorgio Albertazzi. Le sue esperienze lavorative, sia in teatro che sul grande schermo, testimoniano la sua versatilità e il suo impegno artistico.
Tra i suoi lavori più significativi si annoverano produzioni teatrali di prestigio come “La Divina Commedia” e “Ubùroi”, oltre a partecipazioni in film e fiction televisive di successo, tra gli altri “Le indagini di Lolita Lobosco”, “Un passo dal cielo” e “Il Patriarca”. La sua formazione presso la Scuola di formazione dell’attore, unita a un ricco bagaglio di esperienze sul palcoscenico e sul set cinematografico, conferiscono al suo lavoro una raffinata maestria e una genuina autenticità.
Il 5 e 6 Aprile alle 20.30 e il 7 Aprile alle 19.00, debutta al Teatro Duse di Bari, in via Carulli 80, “Io come Fëdor” tratto dal testo “Memorie dal sottosuolo” di Dostoevskij e adattato da Alfredo Vasco con la regia di Marco Pezzella. In scena Alfredo Vasco e l’irruzione attoriale di Michele Puntillo. Le sagome sono di Gabriele Faraone. Lo spettacolo è prodotto dalla Compagnia Teatrale “A Sud del Racconto” di Bari con la comunicazione di Andrea Ottomanelli.
Un uomo, che diventa un topo, un’anima in trappola, lo spettacolo è un percorso introspettivo che ci porta nelle profondità dell’anima del protagonista, Fëdor. Emarginato e frustrato, si sente un reietto, un topo in trappola nella sua stessa esistenza. La sua metamorfosi in un essere ripugnante lo porta a vivere nelle fogne della sua mente, in un incubo senza fine. Possibile la fuga? Fëdor tenta disperatamente di uscire da questa gabbia mentale, lacerando anche l’immagine di sé.
Lo spettacolo diventa un viaggio universale, uno specchio in cui tutti possiamo inorridire e sperare, interrogandoci sulla possibilità di riscatto e di ritorno alla luce.
Vasco si immedesima nel personaggio con un’interpretazione magistrale, dando vita a un’opera di grande impatto emotivo. Attore e regista dalle solide radici teatrali, guida il pubblico in questo percorso travolgente, incarnando il protagonista con intensità e profondità emotiva.
L’attore, fresco di pubblicazione del suo ultimo libro “Quei dieci secondi in più”, vanta una formazione teatrale di alto livello, avendo frequentato la Scuola di formazione dell’attore sotto la guida di maestri del calibro di Giorgio Albertazzi. Le sue esperienze lavorative, sia in teatro che sul grande schermo, testimoniano la sua versatilità e il suo impegno artistico.
Tra i suoi lavori più significativi si annoverano produzioni teatrali di prestigio come “La Divina Commedia” e “Ubùroi”, oltre a partecipazioni in film e fiction televisive di successo, tra gli altri “Le indagini di Lolita Lobosco”, “Un passo dal cielo” e “Il Patriarca”. La sua formazione presso la Scuola di formazione dell’attore, unita a un ricco bagaglio di esperienze sul palcoscenico e sul set cinematografico, conferiscono al suo lavoro una raffinata maestria e una genuina autenticità.
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