29 Marzo 2024 - Ore
Cronaca

Taranto, frantumavano chilometri di costa per raccogliere i datteri di mare: 49 indagati

L’indagine ha portato alla luce l’esistenza di un vero e proprio mercato sommerso per un giro di affari superiore al milione di euro

Avrebbero frantumato svariati chilometri di costa della fascia orientale ionico-salentina per estrarre la specie protetta del dattero di mare e provocando in tal modo danni irreversibili all’ecosistema. Per questo 49 persone si sono viste notificare dai militari della Capitaneria di porto l’avviso di conclusione delle indagini preliminari emesso dal pm della procura di Taranto Mariano Buccoliero perchè accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere aggravata, distruzione e deturpamento di bellezza naturali, inquinamento ambientale, disastro ambientale, violazioni delle norme in materia di pesca e ricettazione.

In particolare, l’indagine ha portato alla luce l’esistenza di un vero e proprio mercato sommerso, per un giro di affari superiore al milione di euro, che ha coinvolto diversi gruppi di pescatori e titolari di esercizi commerciali disposti ad acquistare e immettere sul mercato il prodotto illecitamente raccolto. Il pescato proveniva dai fondali devastati prospicienti il terminal del porto di Taranto, la scogliera di Lido Azzurro e quella di San Vito. I datteri di mare, secondo quanto documentato dagli inquirenti, venivano poi commercializzarti nella città vecchia di Taranto e in alcune pescherie, ma anche in ristoranti della marina di Manduria e del Brindisino.

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