È saltata la norma anti-Xylella che prevedeva da 1 a 5 anni di carcere per chi non eradicava ulivi infetti. L’emendamento presentato è stato dichiarato inammissibile dalla presidenza del Senato nel corso del dibattito in Aula.
“La previsione normativa che ipotizzava una pena detentiva da 1 a 5 anni per coloro i quali si fossero sottratti all’obbligo di abbattimento degli alberi aveva, a mio avviso, una funzione simbolica e una volontà del legislatore di conferire al taglio degli alberi un ruolo fondamentale e insostituibile – ha dichiarato Leo Di Gioia, assessore regionale alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia. È evidente che sarebbe stato anche difficile applicarla a incensurati per i quali questo livello di condanna difatti si sarebbe poi tradotta in una sanzione pecuniaria o equivalente. Si trattava, ad ogni modo, di un segnale importante che indicava una volontà ferma del Governo di procedere velocemente con gli abbattimenti. Non credo sia drammatico lo stralcio di questa previsione se permane nell’insieme un quadro normativo che semplifica la possibilità di fare questi tagli e consente, anche con gli strumenti messi in campo dallo stesso Ministero, di ristorare coloro i quali subiscono questa grave fitopatia”.
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