14 Gennaio 2025 - Ore
Esperienze di vita

Perché distinguere non è discriminare: le adozioni dei bimbi richiedono di distinguere

L'amore fonda un legame ma non una famiglia

Sgombriamo subito il campo: la legge sulle unioni civili, intese come riconoscimento di  importanti diritti in favore delle coppie gay che vogliano vivere stabilmente e formalmente insieme, non è in discussione. I due temi su cui vi è un insanabile contrasto e rispetto al quale i singoli parlamentari dovranno necessariamente scegliere da che parte stare, senza nascondersi dietro il tema delle unioni civili, sono: 1) se equiparare le unioni civili alle famiglie; 2) se, fra i diritti, ammettere anche l’adozione di un bimbo. Sul primo punto, il principio di uguaglianza richiede di non trattare in modo uguale due realtà diverse. Un italiano, un europeo e uno straniero, ad esempio, hanno ovviamente uguale dignità, ma sono trattati giuridicamente in maniera diversa (peraltro anche su diritti fondamentali). 

L’amore fonda un legame ma non fonda una famiglia: io amo anche i miei amici, i miei colleghi, i miei parenti, ma essi non sono la mia famiglia.  La famiglia è un’unione di un uomo e una donna che decidono liberamente di unirsi in un vincolo che tende (a livello di impegno, o contrattuale o religioso) alla indissolubilità ed hanno un’apertura possibile alla procreazione. 

Sull’adozione, al netto delle chiacchiere, il disegno di legge, giuridicamente, purtroppo permette a un partner di “farsi fare” un figlio, anche attraverso la pratica dell’utero in affitto, per poi far scattare il diritto dell’altro partner ad adottare il figlio ottenuto dal primo genitore. Per la coppie di uomini maschi sarebbe la possibilità più ovvia. 

Ora, da qualche millennio, la natura (precedendo lo Stato e la Chiesa) ha sempre previsto che un bimbo ha il sacrosanto diritto di avere una mamma ed un papà e questo diritto del bambino prevale, e di gran lunga, su quello di due persone che “hanno voglia” di avere un bambino. I bimbi non sono una merce ma persone. Quella specifica norma non può esser approvata. 

Ultimissima notazione, per i cattolici: la Famiglia di Nazareth ci racconta che Gesù pur essendo Dio e potendo quindi venire in mezzo a noi in qualsiasi modo, ha scelto di incarnarsi proprio come figlio di una famiglia con una mamma e un papà, ed è vissuto per 30 anni all’interno di questa famiglia, prima di iniziare i suoi tre anni di vita pubblica. Qualcosa significherà. Ovviamente, quella stessa Famiglia ci ha insegnato l’affetto assoluto verso tutti. 

© Riproduzione riservata

Altro in Esperienze di vita

Ultimi correlati per tag

Altri Articoli di

Menu