19 Aprile 2024 - Ore
Cronaca

Caso Pellegrino, Vendola difende il suo capo di gabinetto

E' indagato per concussione in merito alla sospensione del dg dell'Asl di Bari avvenuta per la morte della psichiatra Labriola

Vendola difende il suo capo di gabinetto e parla di “immancabile esposizione mediatica”.
La questione riguarda l’iscrizione nel registro degli indagati del capo di gabinetto della Regione Puglia, l’avvocato Davide Pellegrino.
Lunedì il dirigente dovrà rispondere ai magistrati della procura di Bari sulle modalità di sospensione del direttore generale dell’Asl del capoluogo, Domenico Colasanto, all’indomani della morte della psichiatra Paola Labriola, avvenuta in un centro d’igiene mentale di Bari ad opera di uno squilibrato lo scorso 4 settembre.
Secondo l’accusa Pellegrino deve rispondere di concussione perché avrebbe indotto tre funzionari a falsificare un documento sulla sicurezza nei Centri di salute mentale.
“Chi conosce la Regione Puglia sa quanto prezioso sia il contributo di impegno inesauribile e di cristallina moralità che l’avvocato Davide Pellegrino offre quotidianamente alla vita dell’Amministrazione”, afferma il presidente della Regione Nichi Vendola.
“Nel confermare il più totale rispetto dell’azione della magistratura, non dubito che saranno tempestivamente offerte tutte le spiegazioni utili a dar conto della verità: e cioè che anche nel caso in questione, come sempre, si è agito nell’esercizio legittimo di funzioni di indirizzo, improntate a grande ponderazione, adottate sulla base di rigorose verifiche tecnico-amministrative e con l’esclusiva finalità di tutelare al meglio l’interesse pubblico”. conclude il governatore.

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