Ottobre è – nel mondo – il mese dedicato alla prevenzione del cancro al seno, malattia che, purtroppo, nei Paesi industrializzati può considerarsi endemica dal momento che capita a una donna su sette/otto, e di età sempre più giovane.
La Lilt Lecce dedica molta attenzione all’epidemiologia territoriale e da decenni studia le variabili statistiche che sostanziano i dati di incidenza e di mortalità della popolazione femminile salentina. Anche le ultime elaborazioni aggiornate al 2014 mettono in luce percentuali di primato negativo per le donne della provincia leccese: il tumore femminile colpisce qui, più che in altre province della regione e altrove in Italia.
Secondo i dati stimati ISS, dal 1970 al 2014, i nuovi casi di tumore al seno diagnosticati in Puglia (incidenza) sono passati da
“Crediamo che a determinare un tasso di mortalità tanto allarmante contribuisca non solo l’esplosione dell’incidenza anche tra le più giovani – dichiara il dottor Giuseppe Serravezza – ma anche la ridotta sopravvivenza di chi si ammala in provincia di Lecce, a causa di diagnosi ritardate, soprattutto tra la popolazione socialmente ed economicamente svantaggiata. Ci riferiamo in particolare al grave problema dell’accessibilità ai percorsi di diagnosi e cura in tanta parte della provincia, nonché ai costi insostenibili per tante famiglie (al di fuori dello screening mammografico, la maggior parte delle prestazioni mediche sono a pagamento per attività “intra moenia” dei medici)”.
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