La giuria di alto livello dell’EU 2019 Product Safety Award ha assegnato a Remmy , Il primo dispositivo al mondo realizzato per affrontare il tema dell’abbandono involontario dei bimbi in auto, il premio Gold nella categoria Sicurezza dei prodotti per l’infanzia. Věra Jourová, commissaria europea per la giustizia, i consumatori e la parità di genere, ha premiato al Concert Noble di Bruxelles, Michele Servalli, Ceo di Remmy.
“Tutti i finalisti del 2019 – grandi e piccole imprese provenienti da tutta Europa – hanno una cosa in comune: mettere la sicurezza al centro di ciò che fanno”. Spiega Michele Servalli, Ceo di Remmy . “Quando sei anni fa lanciammo sul mercato Remmy CarBabyAlert, nessuno parlava di questo problema e nessuno sembrava intenzionato ad affrontarlo. Quando abbiamo capito che la nostra soluzione era fattibile, non ce la siamo sentiti di rimanere con le mani in mano e ci siamo buttati anima e corpo in questa avventura, e in meno di 5 mesi abbiamo lanciato il primo dispositivo antiabbandono disponibile al mondo. Questo prestigioso premio ha per me un duplice significato: da un lato mi ripaga per le fatiche e i sacrifici che ho dovuto affrontare in questo momento particolare della mia vita, dall’altro mi stimola a continuare, per fare tutto il possibile per proteggere i bimbi, almeno in auto. Con il cuore quindi voglio ingraziare la Commissione Europea per aver riconosciuto il valore etico di Remmy CarBabyAlert, e in particolare il Commissario Věra Jourová, per le belle parole che ci ha riservato, dimostrando una particolare sensibilità alla sicurezza dei bimbi in auto. Un ringraziamento speciale va a mia moglie Silvia, che fin dall’inizio mi ha sostenuto, supportato e sopportato in questa avventura, e che continua a farlo da lassù. E naturalmente a mia figlia Matilde, che mi dà il coraggio di andare avanti ogni giorno senza paura. Grazie anche ai soci Remmy che mi hanno dato fiducia 6 anni fa, è anche grazie a loro che oggi i bambini possono viaggiare in auto più sicuri. In ultimo voglio ringraziare tutti gli amici che mi hanno aiutato, e continuano a farlo, ad affrontare questo momento “particolare” sia dal punto di vista professionale che personale.”
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