La stazione spaziale cinese Tiangong 1 si trova adesso alla distanza media di 200 chilometri dalla Terra e a mano a mano che perde energia scende al ritmo di 4 o 5 chilometri al giorno. È quanto dichiarato da Luciano Anselmo, dell’Istituto di Scienza e Tecnologie dell’Informazione ‘A. Faedo del Consiglio nazionale delle Ricerche (Cnr), ai microfoni dell’Ansa. Anselmo fa parte degli esperti che in questi giorni stanno lavorando ai calcoli sui quali si basano le previsioni di rientro.
Al momento è confermata la tendenza secondo cui il rientro potrebbe avvenire il primo aprile con il margine di un giorno in più o in meno, quindi fra il 31 marzo e il 2 aprile. Per avere un’idea più precisa di dove potrà cadere la stazione spaziale bisognerà aspettare le ultime 36 ore: da quel momento in poi si potrà cominciare ad escludere aree sempre più vaste dalla mappa.
“Se i radar americani, russi e tedeschi continueranno a funzionare regolarmente – continua Luciano Anselmo – anche nella settimana di Pasqua si potrebbe arrivare a una situazione nella quale già 6 ore prima si potrebbe escludere il 97% delle aree della fascia a rischio”.
La stazione spaziale cinese Tiangong 1 potrebbe cadere su un’area compresa tra Emilia Romagna e Sud Italia.
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