Alta tensione questa mattina a San Foca, davanti al cantiere del gasdotto Tap. Gli agenti della polizia in assetto antisommossa hanno sgomberato il blocco di manifestanti che volevano impedire il transito dei mezzi pesanti. Le cariche hanno provocato contusi.
I mezzi della polizia, per accedere all’area, sono stati costretti a forzare il blocco messo in atto dai manifestanti.
Tutto è cominciato questa mattina con la nota inviata dal ministero dell’Ambiente alla prefettura di Lecce in cui si comunicava il via libera all’espianto di 200 ulivi sul tracciato del gasdotto. Nel documento è stato piegato che “sono soddisfatte le condizioni della prescrizione ‘A 44’ per la porzione di progetto esaminata”. Per l’attività di espianto degli ulivi la nota evidenzia che “si ribadisce ancora quanto già rappresentato il 17 marzo scorso e che le attività di espianto asseriscono alla fase dei lavori convenzionalmente indicata come fase ‘0’.
Intanto i lavori sono stati sospesi durante la mattinata perché i camion che devono portare gli alberi espiantati (che successivamente saranno nuovamente piantati nella stessa area) al sito di stoccaggio ‘Masseria del Capitano’ non possono uscire dal cantiere per problemi di ordine e sicurezza.
“Le drammatiche notizie che giungono da San Foca – dichiara il governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano – descrivono una situazione nella quale il Governo della Repubblica sta utilizzando le Forze dell’ordine per risolvere una questione politica che non ha mai voluto affrontare ascoltando le popolazioni residenti ed in particolare l’indicazione della Regione Puglia e dei Comuni, che avevano chiesto di localizzare l’approdo del gasdotto più a nord, nell’area del comune di Squinzano, che ha dato il suo consenso, evitando di impegnare una delle più belle spiagge dell’Adriatico pugliese”.
“La battaglia del Tap – continua il governatore – è diventata per il Governo un simbolo della sua volontà di non dare alcun peso al parere delle popolazioni residenti che devono ricevere grandi opere pubbliche ad alto impatto ambientale. Eppure la Puglia non ha mai detto no al gasdotto Tap, ma anzi intendeva favorirne la realizzazione pacifica attraverso una sua diversa localizzazione. Si stanno confrontando a San Foca non i manganelli della polizia e le fasce tricolori dei sindaci ma due diverse concezioni della politica”.
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