14 Gennaio 2025 - Ore
Lavoro / Sviluppo e Lavoro

Sud Italia, il 50% dei giovani è disoccupato

I commenti di Forte (Cgil), Colecchia (Cisl) e Pugliese (Uil)

Il tasso di disoccupazione dei giovani nel Sud Italia nel 2013 ha sforato il 50%. Lo rileva l’istituto di statistica Istat sottolineando che in media annua il tasso dei disoccupati tra i 15 e i 24 anni in Italia è stato del 40% ma se al Nord era del 31,2% al Sud ha raggiunto il 51,6% (53,7% per le donne), in aumento di 4,7 punti rispetto al 2012.
Immediato il commento di Gianni Forte, segretario regionale della Cgil: “Difronte a dati così allarmanti non si può più attendere. Servono risposte immediate che arrivino dallo sblocco del patto di stabilita per dare la possibilità di liberare la spesa alle amministrazioni pubbliche, ma anche dalla creazione di nuovo lavoro con l’apertura di cantieri per opere di pubblica utilità. Si elabori un piano straordinario di interventi per la manutenzione del territorio, per la salvaguardia dei beni ambientali, per il miglioramento del decoro urbano, per il risanamento del e messa in sicurezza delle scuole. Cosi come e’ irragionevole pensare che a fronte della drammaticita della situazione occupazionale, si possano tenere bloccati i cantieri per la realizzazione di opere pubbliche a causa di ostacoli burocratici che vanno assolutamente superati per velocizzare l’avvio della opere. Siamo dell’avviso che la Regione dovrebbe allestire un nucleo operativo per gestire l’emergenza e per coordinare interventi che coinvolgano l’insieme delle amministrazioni pubbliche regionali”.
Per Aldo Pugliese segretario regionale della Uil, invece: “Dobbiamo guardarci intorno in Europa del Nord c’è un tasso di disoccupazione più basso rispetto al resto d’Europa e questo è dovuto che al fatto che lì di fatto fanno le 27 ore settimanali. In sostanza, i più ricchi hanno un orario di lavoro più ridotto. Il che vuole dire che la via da seguire è quella della redistribuzione del lavoro”. Secondo il segretario Uil, insomma, bisogna rivedere tutto per dare risposte e soprattutto per arginare un fenomeno che riguarda principalmente i giovani, con una percentuale di disoccupati del 42,4%: “Bisogna tenere conto che la digitalizzazione, con internet, ha cancellato molti posti di lavoro. In più in Italia una politica di restringimento non espansiva sul piano congiunturale ha fatto il resto, senza contare il peso del cuneo fiscale, che porta al mancato consumo sul mercato interno; così siamo al paradosso: le esportazioni vanno bene, ma l’80% della nostra produzione deve esser consumata dal mercato interno ed è questo che manca”. Insomma, bisogna rivedere l’organizzazione del lavoro. Che si aspetta la Uil Puglia dal nuovo governo? “Si parla in queste ore di Job act – conclude il segretario Uil – e ovviamente abbiamo necessità di capire esattamente che cosa comporta. Poi serve una politica espansiva che intervenga sulle infrastrutture, che riapra i cantieri utilizzando i fondi comunitari, che torni a produrre. Vanno individuate le priorità: infrastrutture, piano energetico, industrializzazione del Mezzogiorno. Insomma, serve una politica industriale di rilancio, senza sacrificare ancora una volta il Sud”.
Infine, Giulio Colecchia segretario generale della Cisl di Puglia e Basilicata ha affidato il suo commento ad un video che vi proponiamo di seguito:

© Riproduzione riservata

Altro in Lavoro

Ultimi correlati per tag

Altri Articoli di

Menu