18 Aprile 2024 - Ore
Lavoro

Al via ‘Tecnonidi’, nuovo bando della Regione Puglia per le Pmi: 30 milioni di euro per nuove iniziative di impresa

La misura ha lo scopo di trasformare idee di ricerca innovative in prodotti e servizi commerciali, contribuendo così ad aumentare la competitività, l’occupazione e il benessere

È partita Tecnonidi, una nuova misura destinata alle start-up e alle piccole imprese, con la quale la Regione Puglia intende offrire un valido aiuto per l’avvio di una nuova impresa. 

L’obiettivo è quello di garantire il supporto per avviare o sviluppare piani di investimento a contenuto tecnologico finalizzati all’introduzione di nuove soluzioni produttive e di servizi nell’ambito del territorio regionale.

La misura ha lo scopo di trasformare idee di ricerca innovative in prodotti e servizi commerciali, contribuendo così ad aumentare la competitività, l’occupazione e il benessere.   

La dotazione della misura è per ora di 30 milioni di euro e consente di finanziare progetti di investimenti con un budget complessivo che vada da un minimo di € 25.000,00 ad un massimo di € 350.000,00: prevede la concessione dell’80% degli investimenti ammissibili (per un importo massimo fino ad € 200.000,00) e l’80% delle spese di funzionamento ammissibili (per un importo massimo fino ad € 80.000,00).

Le imprese ammesse potranno beneficiare dei contributi di finanziamento nel seguente modo:

prima erogazione del prestito rimborsabile pari al 25% delle agevolazioni concesse;

seconda erogazione a SAL (stato avanzamento lavori) pari 50% delle agevolazioni concesse;

terza erogazione, a saldo, pari al 25% delle agevolazioni concesse. 

L’iniziativa viene attuata da Puglia Sviluppo s.p.a., società interamente partecipata dalla Regione Puglia. I progetti proposti dovranno essere riconducibili alle seguenti aree di innovazione: -aerospazio; -beni strumentali; -trasporti; -altro manifatturiero (tessile, abbigliamento, mobili, chimica, ecc.); -agroalimentare; -ambiente; -energia sostenibile; -farmaceutico; -medicale e salute; -industria culturale; -innovazione sociale. 

Si specifica ulteriormente che possono accedere alle agevolazioni le imprese costituite in forma di società di capitali che siano: 1) iscritte nel registro delle start-up innovative (ai sensi del D.L. 18.10.2012 n. 179 convertito in L. n. 221 del 18.12.2012); 2) che abbiano sostenuto costi di ricerca e sviluppo almeno del 10% dei costi di esercizio in almeno uno dei tre anni precedenti la concessione; 3) nel caso di start-up senza dati finanziari precedenti, che siano certificate da un revisore dei conti esterno che attesti che in futuro la start-up svilupperà prodotti, servizi o processi innovativi o migliorativi, rispetto allo stato dell’arte del settore a cui si vuol rivolgere.    

L’iniziativa invece non finanzia le start – up e le piccole imprese, quotate, iscritte da più di 5 anni nel registro delle imprese, che abbiano distribuite utili, che siano state costituite a seguito di fusione, che abbiano rilevato l’attività di un’altra impresa, che sono in liquidazione, che siano sottoposte ad procedure concorsuali, che non rispettino le norme vigenti (in tema di lavoro, prevenzione infortuni, salvaguardia ambiente, norme edilizie ed urbanistiche), che siano già state destinatarie, nei sei anni precedenti la data di presentazione della domanda di agevolazione, di provvedimenti di revoca di agevolazioni pubbliche ad eccezione di quelli derivanti da rinunce da parte delle imprese, che non abbiano restituito agevolazioni erogate, che siano in difficoltà. 

Sono esclusi dalla misura in parola, anche perché alcuni di questi sono destinatari di altre agevolazione ad hoc, i seguenti settori: -pesca e acquacoltura; -produzione primaria prodotti agricoli; -settore carbone; -siderurgia; -costruzione navale; -fibre sintetiche; -trasporti e relative infrastrutture; -produzione e distribuzione energia e infrastrutture energetiche;  -trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli; -fornitura di acqua, gestione di reti fognarie e raccolta rifiuti; -trasporto e magazzinaggio; -servizi di alloggio e di ristorazione; -attività finanziarie, di assicurazione ed immobiliari; -attività di noleggio e leasing operativo, ad eccezione dei progetti di car sharing; -attività riguardanti le lotterie, le scommesse e le case da gioco; -attività commerciali e di intermediazione, ad accezione del commercio elettronico; -attività sportive e di intrattenimento; istruzione ed altre attività di servizi.    

Per maggiori informazioni dariobarnaba@studiolegaleomnia.it

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