Imprese artigiane arrivate alla quarta generazione. Insegnamenti che si sono tramandati di padre in figlio. Piccole aziende diventate grandi grazie al sacrificio di quegli imprenditori che non avevano un mezzo di trasporto per la merce ma una semplice cassetta in legno al collo. Tante storie, mille curiosità attorno a quelle imprese che la Camera di Commercio di Bari e Bat ha voluto premiare.
Sono le imprese storiche, trentanove, che hanno risposto ad un bando dell’ente camerale e che oggi rappresentano la spina dorsale del sistema economico locale.
Industria, commercio, servizi, agricoltura: i settori a cui appartengono le aziende nate sotto forma di cooperative, consorzi o società che hanno ricevuto il riconoscimento dal presidente della Camera di Commercio Alessandro Ambrosi e dall’assessora alle attività produttive del Comune di Bari, Carla Palone.
“Siete imprenditori che non rincorrete solo il fatturato ma che fate impresa per un fatto personale, per essere d’aiuto alla società e dare lavoro”, ha detto Ambrosi.
Diverse le storie raccontare nel corso della premiazione. C’è l’anziano imprenditore che ha deciso di mettersi in gioco quando era solo un adolescente. Ci sono le piccole società che sono sopravvissute alle ferite della Seconda Guerra mondiale. Altre, nate in periferia, che finalmente hanno ricevuto riconoscimenti internazionali.
E ci sono i giovani eredi delle aziende artigianali che ritirano la targa premio al fianco dei nonni.
Perché fare impresa è un sacrificio. Ma anche una passione che si coltiva in famiglia.
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