Un percorso educativo e culturale che, partendo dalle bambine e dai bambini, si propone di ridurre il divario di genere attraverso un approccio metodologico laboratoriale.
È l’obiettivo del Protocollo Scuole in STE@M, adottato dalla Giunta regionale e siglato questa mattina dall’Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia, l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro – Dipartimento di Matematica e Dipartimento di Informatica, l’Università del Salento – Dipartimento di Matematica e Fisica “Ennio de Giorgi”, l’Università degli Studi di Foggia – Dipartimento di Economia, Management e Territorio (DEMeT) e il Politecnico di Bari, in qualità di soggetti istituzionalmente deputati allo sviluppo e alla promozione delle competenze STEM.
Il Protocollo Scuole in STE@M è una delle azioni per la realizzazione della Strategia regionale per la Parità di Genere in Puglia (cd. Agenda di Genere). Si tratta di un progetto Inter-istituzionale che ha l’obiettivo di favorire, già in età scolare, un rafforzamento delle competenze STE M (acronimo per Science, Technology, Engineering, Mathematics) delle bambine e delle ragazze, per la riduzione del divario di genere, anche attraverso il potenziamento del pensiero innovativo e creativo, utilizzando un approccio metodologico laboratoriale.
Il progetto è un’azione pilota, come ha tenuto a precisare il segretario generale della Presidenza della Giunta regionale, e contribuisce alla realizzazione degli obiettivi programmatici inseriti nell’Agenda di genere approvata dalla Regione Puglia. Con la piena collaborazione delle Università pugliesi e dell’Ufficio scolastico regionale, coordinati dalla Sezione per l’Attuazione delle Politiche di Genere incardinata presso la Segreteria Generale della Presidenza, prende dunque il via un percorso qualificato di promozione di politiche in grado di ridurre il divario di genere nell’ambito dei percorsi di studio tecnico scientifici.
Le donne, infatti, restano ancora sottorappresentate nei percorsi educativi scientifici, con ricadute negative sulle opportunità di lavoro. Il dato per la Puglia è piuttosto critico: solo 11,6 per 1.000 donne tra i 20 e i 29 anni sono laureate in discipline tecnico-scientifiche (-5,7 rispetto alla componente maschile). Inoltre, al 2019, le donne che hanno competenze digitali elevate sono il 16,1% (- 3,8% rispetto agli uomini), dato più alto di quello del Mezzogiorno (14,6%), ma più basso del nazionale (19%) (Fonte: Ufficio Statistico Regione Puglia BES 2020).
Il progetto, promosso dalla Sezione per l’attuazione delle politiche di genere, con il supporto della Consigliera del Presidente per l’attuazione del programma, prevede:
- la costituzione di 16 reti di Scuole Polo Regionali per la promozione delle STEM, da individuarsi tramite bando pubblico, per l’attuazione di un percorso didattico-laboratoriale finalizzato a rafforzare le competenze STEM, a partire dagli anni della scuola primaria fino al biennio della scuola secondaria di secondo grado;
- il coinvolgimento dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia, per promuovere e garantire il miglioramento dell’offerta formativa delle istituzioni scolastiche;
- il coinvolgimento delle Università pubbliche pugliesi quali l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro – Dipartimento di Matematica e Dipartimento di Informatica, l’Università del Salento – Dipartimento di Matematica e Fisica “Ennio de Giorgi”, l’Università degli Studi di Foggia – Dipartimento di Economia, Management e Territorio (DEMeT) e il Politecnico di Bari, in qualità di soggetti istituzionalmente deputati allo sviluppo e alla promozione delle competenze STEM;
- la costituzione di una Cabina di Regia con compiti di monitoraggio e analisi dell’azione;
- la realizzazione degli Hackathons regionali per le STEM con la partecipazione di gruppi di studentesse e studenti delle scuole di ogni ordine e grado.
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