30 Aprile 2025 - Ore
Cronaca

Bracciante morto durante la raccolta dei pomodori a Nardò, parla la moglie: ‘Vivevano peggio delle bestie’

Marian è arrivata in Salento con i suoi figli per recuperare la salma di suo marito e portarla in Africa

Marian è una donna di quarant’anni, madre di due figli, che da lunedì scorso non ha più un marito: Mohamed è stato stroncato da un malore causato dalle temperature altissime mentre raccoglieva i pomodori in una campagna tra Nardò e Avetrana. La donna è arrivata da Caltanissetta per recuperare e riportare in Africa la salma di suo marito. In una intervista rilasciata a ‘La Repubblica Bari’, la donna ha descritto le condizioni in cui vivevano i braccianti dell’azienda agricola Mariano: “Li fanno vivere peggio delle bestie. Mio marito dormiva su un materasso poggiato su un balcone, in mezzo alla sporcizia: se l’avessi saputo, non l’avrei mai lasciato venire qui”. La donna ha raccontato che Mohamed aveva già fatto la raccolta dei pomodori a Crotone lo scorso anno e, prima di arrivare a Nardò, aveva lavorato in una piantagione di patate in Sicilia. “I lavoratori sono organizzati a gruppi in base alle etnie – dichiara la donna –, si conoscono, sono parenti non di sangue ma di tribù”. Mohamed era arrivato in Italia su un barcone, dopo aver lavorato in Libia per qualche anno. L’uomo era riuscito ad ottenere lo status di rifugiato politico e si era sposato con Marian. “Non sapevo che stesse in quel posto, senza luce né acqua – continua la donna – anche se altre volte, quando è tornato dalla raccolta in Sicilia o in Calabria, mi ha raccontato di posti come questo, in cui dormivano a terra e facevano i bisogni sotto gli alberi. Io non ci sono mai andata, le donne non vanno in quei posti”.
La morte di Mohamed ha lasciato un vuoto nella famiglia, come confermano le parole di sua moglie sul futuro: “”Non abbiamo nulla e non abbiamo parenti in Italia. Senza Mohamed non so che ne sarà di noi”.

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