Nel predisporre la sintesi dei contributi pervenuti sono stati adottati i seguenti criteri:
1) L’immediata cantierabilità delle proposte
2) La capacità risolutiva della proposta rispetto all’esigenza di conciliazione
3) Il ruolo dirompente della proposta una volta divenuta intervento
Rivedere per rafforzare l’art.4 della Costituzione, introducendo il Diritto alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro per tutti, donne e uomini.
Stipulare un accordo quadro sul lavoro che assuma il mainstreaming di genere come asse portante.
Superare la logica della “tutela per le donne” e sperimentare misure che generano un legame diretto tra l’occupazione femminile e il recupero della competitività delle aziende.
Attivare una valutazione di impatto di genere come pratica ordinaria “a priori” di qualsiasi politica occupazionale in tutti i settori.
Rendere vincolanti i pareri espressi dagli organismi di Parità che si occupano di lavoro.
Sviluppare campagne di comunicazione per il lavoro di qualità e per la legalità contro il lavoro nero/sommerso
Reddito minimo d’inserimento, per quelle generazioni di donne, più giovani ma anche più anziane, che sono rimaste fortemente escluse dalla cittadinanza moderna.
Allocare maggiori risorse sulle misure di conciliazione vita-lavoro
Sostenere, con agevolazioni, le nuove attività professionali femminili (green e blu economy)e quei lavori in cui c’è una scarsa rappresentanza femminile (per es. nei trasporti).
Istituire “Youth Pink corner” riservati alle giovani donne nell’ambito del programma Garanzia Giovani
Inserimento di un’apposita area rosa nel portale nel portale Clicklavoro
Favorire lo sviluppo di un nuovo stile lavorativo (coworking)che coinvolge la condivisione di un ambiente di lavoro e di risorse, tra professionisti che fanno lavori diversi con approccio collaborativo nell’ottica della convivenza sociale e professionale.
Proseguire con l’esperienza dei Fondi pubblico/privati con innalzamento del limite di reddito ISEE, aumento degli importi erogabili, ampliamento delle tipologie di intervento ( innalzamento limite redito e del limite di età dei figli)
Incentivare le forme virtuose di organizzazione associate di imprenditrici e libere professioniste per l’accesso ai finanziamenti attraverso una ristrutturazione degli interventi pubblici che consenta l’effettività degli strumenti di crescita da prevedersi.
Istituire un fondo, riservato alle professioniste, per la copertura economica nei casi di astensione dall’attività per un periodo superiore ai 6o giorni
Bollino Rosa per le imprese e le istituzioni che hanno avviato al loro interno campagne o azioni destinate alla rimozione di ogni tipo di discriminazione e/o che abbiano usufruiti di finanziamenti per l’assunzione di donne, assegnando una premialità utile e spendibile ai fini dei bandi regionali
Chiedere al Governo e all’Unione Europea di modificare il regolamento comunitario del 6 agosto 2008, n.800 inserendo tra le categorie svantaggiate previste all’art. 2, punto 18, le donne.
Chiedere al Governo di rivedere l’art. 7 del J.A. per cui ad ogni cambio appalto, anche per lavoratrici di lunga anzianità, vengono meno le tutele avute sino ad ora in materia di licenziamenti.
Implementare programmi plurifondo che consentano di sviluppare azioni intensive nelle aree, sottoaree o micro-aree, territori che presentano maggiori criticità (esclusione, disoccupazione/inoccupazione, povertà
Investire una parte delle risorse non utilizzate nel 2014 e che possono essere reinvestite esclusivamente per l’assunzione di donne nelle fasce fino a 35 anni e 35-50
Utilizzare, con una percentuale riservata alle donne, una quota delle risorse previste nel Fondo di cui all’art.24 dello schema di decreto legislativo sulla conciliazione vita-lavoro
Istituire un apposito tavolo istituzionale (tra consigliere di parità, sindacato, istituzioni, associazioni, imprese, cooperazione sociale, politica) che operi scelte capaci di superare il gap negativo della percentuale di lavoro femminile
Costruire e/o supportare una rete sociale di primo intervento per la collocazione e/o ricollocazione lavorativa delle donne in situazione di difficoltà (donne vittime di violenza, donne separate, donne sole con figli).
Promuovere politiche di coworking e spazi di conoscenza.
Creare una “rete di sostegno e di protezione nei confronti di ragazze e ragazzi sfiduciati. Progetto “Prima che te ne vai” .
Discriminazioni
Rafforzamento del sistema di contrasto alla discriminazione di genere e multipla in contesto lavorativo, con il potenziamento (e la valutazione di efficacia ed efficienza) del ruolo delle consigliere di parità sia a livello nazionale sia a livello regionale.
Istituzione Osservatorio Regionale contro le discriminazioni e Banca Dati sulle discriminazioni nel lavoro. Albo degli Statistici.
Maggiore raccordo con il livello ministeriale nei casi di rilevanza nazionale.
Creazione di un Fondo di solidarietà per la tutela giurisdizionale delle vittime di discriminazione di genere nell’ambiente di lavoro cogestito con le Consigliere di parità (invece dell’UNAR)sul modello di quello già istituito dal Dipartimento delle Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio e gestito in collaborazione dal Consiglio Nazionale Forense e dall’UNAR dello stesso Dipartimento, con l’obiettivo di favorire la integrazione e il rispetto delle diversità.
Formazione
Promuovere percorsi formativi per l’empowerment delle donne che diano supporto a livello emotivo e personale
Favorire lo sviluppo di nuove professionalità di alto profilo legate alla divulgazione scientifica e alla diffusione delle dei saperi tecnico-scientifici in un’ottica di multidisciplinarietà e continua evoluzione
Incoraggiare le giovani donne ad intraprendere percorsi di studio e di formazione tecnico-sceintifici e verso la cultura ICT, utilizzando gli strumenti di e-learning, il Web 2 e tecniche di promozione di rolemodels
Promuovere ed organizzare azioni nelle scuola per ristabilire un dialogo tra generazioni e favorire il confronto fra conoscenza ed esperienze
Incentivi alle imprese del settore Ricerca e ICT per l’assunzione di giovani ricercatrici
Incoraggiare le giovani ad intraprendere “lauree forti”.
Incentivare l’iscrizione a lauree scientifiche riducendo le tasse universitarie.
Riservare premialità a imprese/enti per percorsi di formazione continua con maggior numero di donne
Erogazione della formazione finanziata a sportello.
Garantire la presenza paritaria nei percorsi di formazione continua finanziata dai fondi interprofessionali.
Rafforzare i Centri per l’Istruzione degli Adulti.
Pensioni
Reintroduzione della flessibilità dell’età pensionabile senza penalizzazioni
Personalizzazione dei diritti
Abolizione del massimale contributivo in favore del massimale di pensione
Contribuzione figurativa a copertura dei periodi involontari di inattività
Crediti di cura per figli e genitori anziani ai fini pensionistici
Riduzione del costo del riscatto della formazione universitaria
Rivalutazione dei contributi figurativi per maternità e cura
Recupero dei contributi versati nella gestione separata anche al di sotto dei 6 anni
Ricongiungimento gratuito dei contributi versati nella gestione ordinaria e nella gestione separata
Contribuzione figurativa a copertura della differenze del numero delle ore lavorate part-tine e delle ore full time (per es. nei primi 3 anni di vita del bambino)
Totalizzazione contribuitiva gratuita e senza penalizzazione
© Riproduzione riservata