Bari 2024 – Michele Laforgia
All’ombra dei sondaggi in fiore.
“Dalle nostre parti, un tempo, in primavera fiorivano i mandorli. Oggi, che fa caldo da dicembre, i sondaggi. Poche ore fa, è stato pubblicato su un sito specializzato l’esito di un sondaggio realizzato tra il 18 e il 19 marzo, che darebbe Vito Leccese al 56% e Michele Laforgia al 44% dei votanti alle primarie del 7 aprile. La notizia circola da giorni, ma, chissà perché, il risultato fa capolino solo adesso, a dieci giorni dal voto e dopo la bufera che ha investito la città nell’ultima settimana.
La legge nazionale vieta la diffusione dei sondaggi nei quindici giorni prima della data della consultazione. Ma le primarie, come abbiamo detto più volte, sono elezioni fai-da-te, con regole a geometria variabile. Per quelle di Bari, la scelta è stata rimessa unilateralmente al PD. Come abbiamo detto, e ripetuto, era l’unico mezzo per evitare una rovinosa spaccatura, addirittura disastrosa con il senno delle cose di poi.
Sta di fatto che anche noi avevamo commissionato, negli stessi giorni, un sondaggio, che per correttezza non abbiamo pubblicato e del quale non avevamo diffuso neppure l’esito. Sarebbe interessante mettere a confronto i committenti e i sondaggisti, perché il risultato non è semplicemente diverso, ma opposto, e a questo punto non abbiamo più alcun motivo per tenerlo ancora riservato. Chissà, qualcuno si ricrede”.
“Dalle nostre parti, un tempo, in primavera fiorivano i mandorli. Oggi, che fa caldo da dicembre, i sondaggi. Poche ore fa, è stato pubblicato su un sito specializzato l’esito di un sondaggio realizzato tra il 18 e il 19 marzo, che darebbe Vito Leccese al 56% e Michele Laforgia al 44% dei votanti alle primarie del 7 aprile. La notizia circola da giorni, ma, chissà perché, il risultato fa capolino solo adesso, a dieci giorni dal voto e dopo la bufera che ha investito la città nell’ultima settimana.
La legge nazionale vieta la diffusione dei sondaggi nei quindici giorni prima della data della consultazione. Ma le primarie, come abbiamo detto più volte, sono elezioni fai-da-te, con regole a geometria variabile. Per quelle di Bari, la scelta è stata rimessa unilateralmente al PD. Come abbiamo detto, e ripetuto, era l’unico mezzo per evitare una rovinosa spaccatura, addirittura disastrosa con il senno delle cose di poi.
Sta di fatto che anche noi avevamo commissionato, negli stessi giorni, un sondaggio, che per correttezza non abbiamo pubblicato e del quale non avevamo diffuso neppure l’esito. Sarebbe interessante mettere a confronto i committenti e i sondaggisti, perché il risultato non è semplicemente diverso, ma opposto, e a questo punto non abbiamo più alcun motivo per tenerlo ancora riservato. Chissà, qualcuno si ricrede”.
“Dalle nostre parti, un tempo, in primavera fiorivano i mandorli. Oggi, che fa caldo da dicembre, i sondaggi. Poche ore fa, è stato pubblicato su un sito specializzato l’esito di un sondaggio realizzato tra il 18 e il 19 marzo, che darebbe Vito Leccese al 56% e Michele Laforgia al 44% dei votanti alle primarie del 7 aprile. La notizia circola da giorni, ma, chissà perché, il risultato fa capolino solo adesso, a dieci giorni dal voto e dopo la bufera che ha investito la città nell’ultima settimana.
La legge nazionale vieta la diffusione dei sondaggi nei quindici giorni prima della data della consultazione. Ma le primarie, come abbiamo detto più volte, sono elezioni fai-da-te, con regole a geometria variabile. Per quelle di Bari, la scelta è stata rimessa unilateralmente al PD. Come abbiamo detto, e ripetuto, era l’unico mezzo per evitare una rovinosa spaccatura, addirittura disastrosa con il senno delle cose di poi.
Sta di fatto che anche noi avevamo commissionato, negli stessi giorni, un sondaggio, che per correttezza non abbiamo pubblicato e del quale non avevamo diffuso neppure l’esito. Sarebbe interessante mettere a confronto i committenti e i sondaggisti, perché il risultato non è semplicemente diverso, ma opposto, e a questo punto non abbiamo più alcun motivo per tenerlo ancora riservato. Chissà, qualcuno si ricrede”.
“Dalle nostre parti, un tempo, in primavera fiorivano i mandorli. Oggi, che fa caldo da dicembre, i sondaggi. Poche ore fa, è stato pubblicato su un sito specializzato l’esito di un sondaggio realizzato tra il 18 e il 19 marzo, che darebbe Vito Leccese al 56% e Michele Laforgia al 44% dei votanti alle primarie del 7 aprile. La notizia circola da giorni, ma, chissà perché, il risultato fa capolino solo adesso, a dieci giorni dal voto e dopo la bufera che ha investito la città nell’ultima settimana.
La legge nazionale vieta la diffusione dei sondaggi nei quindici giorni prima della data della consultazione. Ma le primarie, come abbiamo detto più volte, sono elezioni fai-da-te, con regole a geometria variabile. Per quelle di Bari, la scelta è stata rimessa unilateralmente al PD. Come abbiamo detto, e ripetuto, era l’unico mezzo per evitare una rovinosa spaccatura, addirittura disastrosa con il senno delle cose di poi.
Sta di fatto che anche noi avevamo commissionato, negli stessi giorni, un sondaggio, che per correttezza non abbiamo pubblicato e del quale non avevamo diffuso neppure l’esito. Sarebbe interessante mettere a confronto i committenti e i sondaggisti, perché il risultato non è semplicemente diverso, ma opposto, e a questo punto non abbiamo più alcun motivo per tenerlo ancora riservato. Chissà, qualcuno si ricrede”.
“Dalle nostre parti, un tempo, in primavera fiorivano i mandorli. Oggi, che fa caldo da dicembre, i sondaggi. Poche ore fa, è stato pubblicato su un sito specializzato l’esito di un sondaggio realizzato tra il 18 e il 19 marzo, che darebbe Vito Leccese al 56% e Michele Laforgia al 44% dei votanti alle primarie del 7 aprile. La notizia circola da giorni, ma, chissà perché, il risultato fa capolino solo adesso, a dieci giorni dal voto e dopo la bufera che ha investito la città nell’ultima settimana.
La legge nazionale vieta la diffusione dei sondaggi nei quindici giorni prima della data della consultazione. Ma le primarie, come abbiamo detto più volte, sono elezioni fai-da-te, con regole a geometria variabile. Per quelle di Bari, la scelta è stata rimessa unilateralmente al PD. Come abbiamo detto, e ripetuto, era l’unico mezzo per evitare una rovinosa spaccatura, addirittura disastrosa con il senno delle cose di poi.
Sta di fatto che anche noi avevamo commissionato, negli stessi giorni, un sondaggio, che per correttezza non abbiamo pubblicato e del quale non avevamo diffuso neppure l’esito. Sarebbe interessante mettere a confronto i committenti e i sondaggisti, perché il risultato non è semplicemente diverso, ma opposto, e a questo punto non abbiamo più alcun motivo per tenerlo ancora riservato. Chissà, qualcuno si ricrede”.
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