Un altro bracciante morto nelle campagne pugliesi. Un immigrato originario del Mali avrebbe perso la vita circa due settimane fa, “crollando all’interno di uno dei 57 cassoni di pomodori che aveva raccolto”. A denunciare l’episodio è il coordinatore del Dipartimento Immigrazione della Flai-Cgil Puglia, Yvan Sanget. Il corpo della vittima non si trova né nell’obitorio di San Giovanni Rotondo, né di Foggia. Si ipotizza che “probabilmente il corpo sia stato sepolto dai caporali nel ghetto oppure nascosto con qualche altro espediente”. Il decesso sarebbe avvenuto a Rignano Garganico, dove a pochi passi dalle campagne è stato creato un ghetto popolato da migranti. Le abitazioni sono baracche o vecchi casolari abbandonati, dove i braccianti vivono in condizioni fatiscenti. I colleghi della vittima non hanno rilasciato elementi utili per il ritrovamento del corpo, perché minacciati dai caporali. L’episodio sussegue la morte di Paola Clemente, bracciante di San Giorgio Ionico deceduta dopo un malore nelle campagne di Andria.
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