Su comenasceunamamma.it ho parlato spesso del femminicidio offrendo spunti alle mamme per poter affrontare l’argomento anche con i propri figli piccoli. Come? Attraverso un film di Walt Disney. Quale? Il Gobbo di Notre Dame. Ci avete mai fatto caso? L’incontro con Esmeralda fa precipitare all’inferno lo spirito di Frollo, reso mentalmente instabile da una assurda vita di privazioni ed accecato dalla lussuria per la zingara. Nella canzone “Fiamme dell’inferno” Frollo pronuncia queste parole: “La vedo, la sento, fra i suoi capelli il fuoco c’è e annienta ogni controllo che c’è in me. È il fuoco d’inferno che brucia dentro me, mi spinge al disastro e non so più che far” e ancora “Ma lei sarà mia o morirà”. Che Walt abbia voluto sottolineare anche l’esistenza di persone che “amano” troppo e male, di un “amore” malato?
Una donna su tre al mondo (dati Onu) è stata picchiata, forzata ad avere rapporti sessuali, o ha comunque subito abusi almeno una volta nella vita. L’educazione e il rispetto mettono radici nei primi anni di vita dei “cuccioli” d’uomo, per questo ho deciso di portare con me mio figlio il 12 aprile ad Andria dove, per la prima volta al Sud Italia, Elina Chauvet, l’artista messicana che ha realizzato il progetto di “arte pubblica” contro il femminicidio più famoso al mondo, presenterà personalmente la propria performance dal titolo Zapatos Rojos (“Scarpe rosse”). L’appuntamento è in Piazza Vittorio Emanuele II dalle 12.00 alle 22.00.
Raccontano di un cammino, lungo e difficile, per la conquista dei diritti. Sono rosse e vuote le scarpe di Elina. Fulcro di Zapatos Rojos è la sua natura processuale, che porta alla realizzazione di un’installazione di scarpe femminili rosse nello spazio urbano. Ogni scarpa, donata e reperita col passaparola, rappresenta la marcia di quelle donne a cui è stata spezzata la vita: a piccoli o grandi passi queste scarpe avrebbero voluto camminare ancora, ma ad esse sono stati negati chilometri di sogni, di speranze, di vita.
La città di Andria conferisce un significato speciale a questa marcia silenziosa di donne assenti. Quello di una città del Sud che intende uscire dai luoghi comuni, che vuole reagire e farsi portatrice di un messaggio forte e chiaro di dissenso. Una risposta culturale importante ed un supporto alle donne che decidono di denunciare gli episodi di violenza: l’obiettivo delle associazioni partecipanti, di concerto con la consigliera di parità provinciale e con gli enti pubblici di riferimento, è quello si creare una rete di solidarietà stabile che lavori in sinergia su questi temi.
Il 1522 è il numero di pubblica utilità contro la violenza sulle donne, promosso dal Dipartimento per le Pari Opportunità, che offre un servizio di accoglienza telefonica multilingue e attivo 24h/24 per 365.
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