20 Settembre 2024 - Ore
Cronaca

Taranto, Emiliano al corteo per i bambini morti di cancro: ‘Non ho il potere di chiudere Ilva, ho la coscienza a posto’

Il governatore è stato contestato da un gruppo di cittadini: 'Il governo Cinquestelle non ha chiuso la fabbrica e ha tradito le promesse'

Il governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha partecipato al corteo per ricordare i bambini morti di cancro svoltosi ieri sera a Taranto. “La fabbrica non ha chiuso e io non ho il potere di chiuderla – ha spiegato Emiliano in un post su Facebook -. E ciononostante sono stato in mezzo al corteo anche a rischio di contestazioni e prendermi gli insulti al posto di coloro che in questi anni nulla hanno fanno per tutelare la salute dei tarantini. Un piccolo gruppo di sostenitori dell’attuale governo, che non ha chiuso Ilva tradendo le promesse, ha tentato di darmi delle responsabilità minacciandomi perché mi allontanassi dal corteo. Ho loro risposto che ero pronto a prendermi anche gli sputi per essere presente a quel corteo come era mio dovere. Sono loro ad avere preso in giro i Tarantini tradendo la promessa di chiudere l’Ilva. Era mio dovere essere lì con i cittadini perché ho la coscienza a posto”.

“Non ho mai accettato i decreti salva Ilva – continua Emiliano – che ho sempre giudicato incostituzionali e sto costituendo la Regione Puglia nel giudizio che di recente è stato aperto presso la Corte Costituzionale dal Gip presso il tribunale di Taranto per cancellare questi decreti. Ho la coscienza a posto perché non ho mai fatto promesse di chiusura della fabbrica e perché sapevo che non sarebbe dipesa da me questa decisione. Ho proposto la decarbonizzazione del ciclo produttivo, che eliminerebbe del tutto il rischio di morte che la fabbrica determina, non perché faccia il tifo per tenere la fabbrica aperta (se l’Ilva chiudesse con un’alternativa di lavoro seria sarei il presidente più felice del mondo), ma perché sapevo che il governo Cinquestelle non avrebbe mai avuto la coerenza per farlo. Ho la coscienza a posto perché nessuno può attribuirmi la responsabilità di avere omesso o smesso di combattere per la salute dei tarantini”.

“Per combattere i decreti Ilva e un piano ambientale che non garantisce la salute di nessuno, ho rotto i rapporti politici col governo a guida PD prima e col governo a guida Cinquestelle poi – conclude il governatore – . E sono ancora l’unico esponente di vertice delle istituzioni della Repubblica italiana ad essere stato presente stasera assieme a pochi consiglieri comunali e regionali. Io non mi piego ai traditori dei Tarantini che stasera per rifarsi la coscienza del loro tradimento mi hanno minacciato. Ci vuole ben altro che loro a impedirmi di fare quel che debbo”.

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