“Ho suggerito di consentire eventualmente anche a più Regioni, perché ce ne sono alcune che sono troppo piccole, e non solo allo Stato centrale di costituire uffici dotati di competenze tecniche per fare i controlli sulle ferrovie concesse, secondo il principio che due occhi vedono meglio di uno. Questo forse non avrebbe impedito l’incidente in questione, ma forse ci saremmo dati una possibilità in più”. Lo dichiara in una nota il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che oggi è stato ascoltato dalla Commissione d’inchiesta sugli infortuni sul Lavoro sul disastro ferroviario del 12 luglio
La presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sugli infortuni sul lavoro, Camilla Fabbri, ha invece dichiarato che “il tema della confusione di competenze statali e regionali nella vigilanza sulle tratte ferroviarie” è un “nodo problematico” e quindi occorre “una maggiore chiarezza e coerenza normativa”.
Fabbri sottolinea che Emiliano “ha fornito un contributo utile di cui terremo sicuramente conto perché è uno degli elementi di criticità che si sono posti all’ attenzione della stessa Commissione”. “Il nodo problematico – sottolinea la presidente della Commissione – riguarda il tema della confusione di competenze statali e regionali nella vigilanza sulle tratte ferroviarie. Per questo c’è la necessità di una maggiore chiarezza e coerenza normativa come indicheremo nella nostra relazione”. “Ci sono state probabilmente – prosegue Fabbri – una serie di concause che possono, purtroppo, aver provocato l’incidente verificatosi il 12 luglio scorso sulla tratta Andria-Corato, come abbiamo avuto modo di constatare in occasione della missione istituzionale sul luogo del disastro”.
“Alla magistratura, che proprio ieri abbiamo audito nella persona del Procuratore di Trani, dottor Francesco Giannella – conclude Fabbri – spetterà il compito di individuare le singole responsabilità. Nelle prossime settimane, dopo l’audizione del ministero dei Trasporti, sarà chiusa l’inchiesta e la relazione da presentare al Parlamento.
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