Musica del deserto, danze tradizionali, tè, hennè e un apericena solidale per i piccoli saharawi disabili o affetti da malattie ospiti da due mesi a Tricase con il progetto “Saharawi medical care” dell’associazione Tregiriditè onlus con il sostegno dell’8xmille della Chiesa Valdese. La festa finale è un’occasione per salutare Nasra, Mahmud, Tfarah e Abdi, di ritorno verso i campi profughi in Algeria, e incontrare Addad e Gleila, i due bambini che rimarranno in Italia ancora per qualche mese per continuare il loro percorso di cure grazie alla generosità di due famiglie di Tricase.
Ad animare la serata, la musica del Sahara di Desert Session, collettivo musicale composta da musicisti europei e Saharawi, nato dall’iniziativa dell’associazione Zig – Listen to diversity in collaborazione con Tregiriditè, 8xmille della Chiesa Valdese e Comune di Tricase (LE). Un live che coniuga l’intensità del desert blues con i linguaggi del jazz, dell’improvvisazione, del noise rock e del folk sud italiano. Ad esibirsi vestiti in abiti tradizionali, il compositore Ali Mohammed, il polistrumentista Alberto Piccinni, uno dei creatori del progetto, i chitarristi Mauro Semeraro e Brahim Maguey, il batterista Stephane Rougier, il bassista Pierluigi Bello, insieme agli altri bambini accolti dal progetto di accoglienza socio-sanitaria di Tregiriditè. La band è stata in tourneè nel Salento con una serie di live a cui hanno partecipato anche i bambini.
Bambini e musicisti hanno condiviso gli stessi spazi, quelli del Villaggio Arcobaleno di Tricase, una struttura messa a disposizione dal Comune di Tricase e dalla Asl di Lecce (Distretto socio sanitario di Gagliano del Capo che grazie all’impegno dei volontari dell’associazione, alla generosità della comunità e alla collaborazione di tanti professionisti – idraulici, elettricisti, muratori – che gratuitamente hanno scelto di prestare il proprio impegno a favore del progetto, è oggi di nuovo fruibile, arredata soprattutto con materiali di riuso.
Tra i risultati raggiunti in due mesi di accoglienza, la cura per l’astigmatismo bilaterale e l’ambliopia – detto anche occhio pigro – del piccolo Abdi, un problema rilevato solo in Italia grazie ai controlli di check up dello stato di salute dei bambini previsti dal progetto di accoglienza. Incontrato durante l’ultimo viaggio nel deserto realizzato dai volontari di Tregiriditè a marzo 2016, Abdi non era mai uscito dal deserto, dove a causa delle avverse condizioni climatiche e della mancanza di risorse adeguate, è molto difficile trattare difetti visivi come il suo. Dopo soli 22 giorni di trattamento antiambliopico di bendaggio e l’uso di occhiali, gentilmente regalati al piccolo dall’ottica Martella di Tricase, Abdi è migliorato di 2/10 all’occhio destro e 3/10 al sinistro. In questo modo avrà la possibilità di sviluppare tutte le competenze visive, cognitive e psico-motorie, migliorando le sue condizioni di vita nel deserto. Considerando la quasi totale assenza di servizi socio-sanitari nei campi profughi, sono importanti anche i risultati in termini di diagnosi come nel caso della piccola Tfarah che solo in Italia ha scoperto di avere un deficit della flessione della falange marginale del pollice da lesione.
Quest’anno l’accoglienza estiva si è arricchita della presenza dei volontari internazionali di Yap Italia provenienti da Francia, Spagna e Polonia e da un gruppo di 8 studenti del Liceo statale Comi di Tricase, inseriti nell’ambito di un progetto di alternanza scuola-lavoro. La qualità del trattamento educativo è stata arricchita dalla consulenza con gli esperti della Facoltà di Pedagogia dell’Università del Salento. Grazie al progetto “Saharawi medical care”, inoltre, il piccolo Lehbib è stato ospite di una famiglia di Barletta (Ba).
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