Sono stati condannati i cinque presunti membri del clan Telegrafo-Strisciuglio accusati di aver compiuto estorsioni ai danni di commercianti ambulanti durante il concerto di Vasco Rossi andato in scena nel giugno 2015.
Il giudice ha condannato alla pena di 7 anni di reclusione, riconoscendo anche la contestata aggravante del metodo mafioso, i pregiudicati Nicola Schingaro, Antonio Lavacca, Marco Latrofa e Beniamino Loglisci. Condanna a 3 anni e 6 mesi per Domenico Citarelli. Gli imputati dovranno inoltre risarcire il Comune di Bari, costituito parte civile. Secondo le indagini gli imputati in almeno 40 episodi avrebbero preteso da ogni chiosco il pagamento di una somma di 500 euro al giorno per ciascuna delle due date del concerto.
Il sindaco di Bari Antonio Decaro ha commentato le condanne: “La notizia di oggi conferma quello che cerco di insegnare alle mie figlie da padre e di spiegare a tutti i cittadini che incontro per strada nella mia veste di sindaco. Denunciare è sempre la strada giusta, l’unico strumento che i cittadini hanno per amare la nostra città, per tutelare il lavoro onesto e per garantire il rispetto delle regole per tutti. Queste condanne rappresentano una piccola vittoria per tutta la città e un grande incoraggiamento per chi deciderà, d’ora in poi, di stare dalla parte della legge, dalla parte di chi non si vuole arrendere e vuole lottare per continuare a fare di Bari una città sana e bella. Quando, un anno fa, sono venuto a conoscenza di quello che accadeva durante il concerto di Vasco Rossi, non ho avuto la minima esitazione a denunciarlo pubblicamente, perché il sindaco deve dare il buon esempio e deve avere coraggio anche per quei concittadini che in quel momento non ce l’hanno.
Voglio ringraziare le Forze dell’ordine e la Magistratura per lo straordinario lavoro che hanno condotto in tempi rapidissimi, perché anche attraverso questi elementi ci giochiamo la credibilità delle istituzioni davanti agli occhi dei cittadini. Queste condanne sono l’esempio di quanto Bari abbia voglia di andare avanti e di come la città debba appartenere ai cittadini onesti e non ai criminali”.
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