Il 23 marzo è divenuto legge il nuovo contratto di prestito ipotecario vitalizio. I proprietari di casa con più di 60 anni che hanno bisogno di liquidità, possono beneficiare di una forma di finanziamento bancario che trasforma la loro proprietà in liquidità, attraverso l’ipoteca sull’immobile. Possibilità di accordarsi sul rimborso a rate o in unica soluzione, anche da parte degli eredi. “Si tratta di una forma di finanziamento garantito da una proprietà immobiliare residenziale, alternativa alla nuda proprietà – commenta l’Abi in una nota – Il prestito ipotecario vitalizio consente al proprietario, al di sopra dei 60 anni, di convertire parte del valore dell’immobile in liquidità per far fronte ad esigenze di consumo. E questo senza lasciare l’abitazione e senza la necessità di ripagare il capitale e gli interessi sul prestito fino alla scadenza del contratto. Una nuova via dunque al credito per i cittadini più anziani, soprattutto per quelle fasce che possono aver bisogno di particolare sostegno”. Il testo del provvedimento recepisce le riflessioni espresse anche da varie Associazioni dei consumatori, fra le quali Confconsumatori. Una volta incassato il prestito, le parti potranno concordare il rimborso graduale di interessi e spese o, in alternativa, scegliere il pagamento complessivo alla scadenza del finanziamento. Proprio su questo punto, un pezzo molto importante della riforma riguarda gli eredi del beneficiario, nel caso in cui non ci sia stato il rimborso totale prima della morte. Questi potranno scegliere tra l’estinzione del debito aperto con la banca, la vendita dell’immobile ipotecato oppure, in ultima ipotesi, l’affidamento della vendita alla banca per rimborsare il credito. In sostanza, non perderanno in automatico un patrimonio, ma potranno decidere o meno di riscattarlo, a seconda della convenienza.
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