17 Maggio 2025 - Ore
Cultura e Spettacolo

‘Io che amo solo te’, un film che unisce Sud e Nord (VIDEO)

La storia scritta da Luca Bianchini, un torinese ha raccontato la Puglia

“Io che amo solo te”, il nuovo film di Marco Ponti, uscito nelle sale giovedì 22 ottobre, ha due anime: una torinese e una pugliese. Tratto dall’ultimo romanzo dello scrittore Luca Bianchini, la pellicola è stata presentata nella libreria La Terza di Bari alla presenza del regista, dell’autore del libro, di Riccardo Scamarcio e Laura Chiatti, protagonisti della pellicola, di Luigi Lonigro, direttore divisione della casa di distribuzione cinematografica “01 Distribution”, di Daniele Basilio, direttore di Apulia Film Commission che ha sostenuto la produzione e di altri interpreti pugliesi.
«So può sembrare paradossale – ha raccontato Luca Bianchini, scrittore del romanzo che ha conquistato il pubblico con la sue esilarante simpatia – che un torinese abbia potuto raccontare la Puglia. In realtà avendo la mamma siciliana, sono anche io meridionale dentro e sono totalmente innamorato di questa terra. L’idea di scrivere questa storia è nata un giorno quando sono stato invitato, per puro caso, a un matrimonio pugliese. Da lì ho avuto questa illuminazione».
L’incontro, condotto da Stefano Costantini, capo della redazione di Bari de “La Repubblica” e da Carlo Gentile, critico cinematografico (Rai Cinema), è stato diviso in due parti: la prima riservata alla stampa e la seconda al pubblico e soprattutto alle fan dell’attore pugliese.
«Questa storia – commenta Riccardo Scamarcio, uno dei protagonisti del film – riesce a mettere in luce i nostri difetti senza sarcasmo e non cadendo sempre nei soliti stereotipi. Avevo timore che questa commedia, come molte in circolazione in questi ultimi anni, potesse fare leva sui sentimenti più bassi della gente e diventare volgare, ma questo film non lo è affatto. Riesce ad essere divertente e al tempo stesso commovente e tutti possono identificarsi».
A fare da sfondo alle vicende di Chiara e Damiano, i due quasi sposi interpretati da Riccardo Scamarcio e da Laura Chiatti, c’è Polignano. Gli scorci e gli anfratti della splendida città pugliese risaltano e incorniciano perfettamente le vicende di tutti i personaggi che ruotano attorno ai due ragazzi.
«Questo film è stato un lavoro di squadra – ha affermato Marco Ponti, regista – tutti hanno collaborato. Un piemontese in Puglia si sente a casa, e io ho avuto subito questa sensazione di non essere uno straniero, ma di far parte di questa terra dove è stato meraviglioso girare. Voi pugliesi non vi rendete conto, perché siete abituati, ma avete una luce e dei colori che cinematograficamente sono perfetti».
Una storia d’amore che in realtà non riguarda i due giovani protagonisti, ma i loro genitori interpretati da Michele Placido, nel ruolo di don Mimì il padre di lui, e da Maria Pia Calzone, Ninella madre di lei. Ninella ha cinquant’anni e un grande amore rimasto segreto dentro di lei: don Mimì. Il destino le fa un regalo inaspettato: sua figlia, Chiara, decide di sposare il figlio dell’uomo da lei sempre amato. Il matrimonio si trasforma in un evento per Polignano e diventa un pretesto e un’occasione per far emergere verità e segreti familiari. «Questa storia – ha spiegato Laura Chiatti, che interpreta Chiara – mi è subito piaciuta perché racconta due storie d’amore speculari, e riesce quindi a raccontare questo sentimento in ogni sua forma. Il mio personaggio è molto particolare, sembra forte, ma allo stesso tempo è molto fragile. E’ in balia degli eventi, crede nell’amore e lotta per ottenere ciò che vuole». Il lungometraggio è stato distribuito in 350 sale e l’anteprima è stata trasmessa a Milano. «Può sembrare strano – ha spiegato Luigi Lonigro – che l’anteprima di un film che parla della Puglia e delle sue tradizioni sia stata trasmessa in una città del nord, ma credo che la storia sia talmente bella e coinvolgente da non cadere nei soliti clichè».

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