Sarà processato dinanzi al Tribunale monocratico di Taranto per omicidio colposo a partire dal 7 marzo 2018 il medico dell’ospedale Santissima Annunziata che per primo operò Angela Valeria Lepore, la 27enne di Toritto (Bari), agente di polizia penitenziaria, deceduta nel luglio del 2014.
L’udienza preliminare nei confronti di due medici si è conclusa ieri con il rinvio a giudizio di uno di loro, Antonio Di Pinto, mentre proseguirà per l’altro medico, Mario Desiati, che sarà interrogato dal giudice nei prossimi mesi prima di decidere se proscioglierlo (come chiesto da Procura e parte civile) o rinviarlo a giudizio.
A tre anni e mezzo dalla morte della ragazza, deceduta dopo tre interventi chirurgici e circa 40 ore di agonia in tre diverse strutture sanitarie, secondo il padre della vittima, Giuseppe Lepore, “non sono state accertate tutte le responsabilità”.
All’indomani dell’udienza preliminare a Taranto, Lepore ha parlato di “fallimento della giustizia”, dopo sette denunce, una segnalazione alla Corte dei conti e da ultimo una lettera inviata al ministro della Giustizia, Andrea Orlando. “Mia figlia si poteva salvare – ha detto l’uomo, affiancato dall’avvocato Massimo De Lorenzis – Le responsabilità sono talmente evidenti dalla lettura degli atti che sarebbe impossibile vederle. eppure in tre anni e mezzo quasi tutte le indagini sono state archiviate”.
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