Circa 87 proprietà riconducibili a quindi ex dirigenti Ilva sono state sequestrate dal gip di Taranto, Vilma Gilli. Gli imputati dovranno rispondere del disastro ambientale provocato dallo stabilimento siderurgico nell’ambito del processo “Ambiente svenduto”. L’ordinanza di sequestro conservativo riguarda beni nella disponibilità di Nicola Riva, Fabio Arturo Riva, Giuseppe Casartelli, Cesare Corti, Girolamo Archina’, Francesco Perli, Salvatore D’Alò, Salvatore De Felice, Ivan Di Maggio, Bruno Ferrante, Angelo cavallo, Adolfo Buffo, Alfredo Ceriani, Giovanni Rebaioli e Lorenzo Liberti. A rivalersi nei confronti degli ex dirigenti sono stati i proprietari della masseria ‘Cascine’, che hanno subito l’abbattimento del bestiame a causa dei veleni prodotti dall’industria.
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