La tracciabilità alimentare è una delle principali preoccupazioni per i consumatori consapevoli e le autorità di regolamentazione di tutto il mondo. La crescente complessità delle catene di approvvigionamento alimentare e la diffusa sensibilità verso le problematiche concernenti la sicurezza alimentare hanno portato alla ricerca di soluzioni innovative per garantire la qualità e la sicurezza di ciò che consumiamo quotidianamente. La tecnologia blockchain potrebbe rappresentare un’arma promettente per affrontare queste sfide, in quanto fornisce un sistema sicuro, trasparente e immutabile per la tracciabilità alimentare. Se n’è parlato al Food Summit Puglia, tenutosi al Teatro Petruzzelli di Bari lo scorso 14 settembre, seguendo la strada aperta da un’azienda campana che, già nel 2019, ha implementato la Blockchain per il tracciamento della sua Mozzarella di Bufala.
Cos’è la Blockchain?
La blockchain è una sorta di registro distribuito che raccoglie e verifica le transazioni in modo sicuro e trasparente attraverso una rete di computer condivisa. Chi ha familiarità con il trading online e le criptovalute conosce il funzionamento della blockchain e la trasparenza e sicurezza senza precedenti che è in grado di offrire. Questa tecnologia decentralizzata registra le transazioni in blocchi crittograficamente collegati, garantendo l’integrità e l’immutabilità dei dati.
Nel contesto delle criptovalute, la blockchain consente la creazione di monete digitali, come Bitcoin o Ethereum, e facilita il trasferimento di questi asset digitali tra le parti, che si tratti di compravendita o scambio. Queste operazioni vengono effettuate sulle piattaforme di scambio o exchange come PancakeSwap, Coinbase o Binance, ed è proprio la Blockchain a garantirne la trasparenza, infondendo così fiducia nel mercato delle criptovalute.
L’importanza della tracciabilità alimentare
Questa stessa tecnologia può essere applicata alla tracciabilità alimentare, per creare una catena di blocchi che registra ogni singolo passaggio del percorso di produzione, distribuzione e vendita degli alimenti. Tutti sappiamo quanto sia importante la tracciabilità degli alimenti, soprattutto per reagire prontamente a eventuali problemi di sicurezza e anche per prevenirli. Monitorare ogni fase della catena di produzione, infatti, consente agli operatori del settore di identificare e correggere potenziali rischi prima che possano causare danni.
I consumatori di oggi, inoltre, sono sempre più attenti a ciò che mettono sulle tavole e pretendono informazioni chiare ed esaustive sui prodotti che acquistano. La blockchain consente di avere una visione completa dell’intera catena di approvvigionamento, garantendo quella trasparenza che i consumatori cercano per una scelta consapevole. Questa nuova tracciabilità “tecnologica”, infine, rappresenta un’arma in più contro la contraffazione alimentare e a favore della tutela del “made in”, non solo nazionale ma anche regionale, il che è importantissimo per un Paese, come l’Italia, così ricco di eccellenza enogastronomiche.
La Blockchain al servizio della catena di approvvigionamento alimentare
L’azienda familiare Spinosa, in Campania, è stata tra le prime, nel 2019, a implementare la blockchain per tracciare la sua mozzarella di Bufala, dotando ogni confezione di un bollino con “certificato blockchain-quality” e un QR code che, una volta scansionato, consente al consumatore finale di accedere a tutte le informazioni sulla produzione del prodotto.
Codice e lotto della confezione, inoltre, permettono di verificare gli standard di qualità della mozzarella Spinosa, secondo la regolamentazione in vigore sulla tutela della mozzarella di bufala.
Diversi colossi del settore alimentare a livello mondiale, come Walmart, Nestlè e Carrefour hanno adottato questa tecnologia e stanno lavorando per trarre il massimo dalle sue potenzialità e anche altre regioni italiane, oltre la Campania, si stanno muovendo per tutelare i propri prodotti. In Puglia, come già accennato, se n’è parlato al Food Summit che si è tenuto a settembre 2023 al Teatro Petruzzelli di Bari, in occasione della promozione dei suoi tanti prodotti tipici regionali.
I vantaggi
I prodotti pugliesi, nonostante l’inflazione e il calo dei consumi a livello generale, sono tra i più apprezzati in Italia. Secondo le indagini di NIQ, infatti, l’olio d’oliva pugliese ha registrato un incremento delle vendite del +31,4% nei supermercati e ipermercati, ben oltre la media nazionale. La stessa crescita impressionante si osserva anche per altri prodotti tipici pugliesi come pasta, mozzarella, pane e conserve di pomodoro. Insomma, il patrimonio gastronomico regionale è amato e apprezzato in tutto lo Stivale, ma tanta popolarità, che si riscontra anche sulla scena internazionale, vuol dire anche un maggior numero di frodi alimentari a scopo commerciale. Il rischio “tarocco” è più alto per l’olio d’oliva pugliese, il prodotto regionale più contraffatto in assoluto. Una catena di approvvigionamento tracciata passo passo è l’unico modo per aiutare il consumatore a fare scelte consapevoli, grazie a informazioni chiare e complete.
Sulla blockchain, ogni fase del processo, dal campo alla tavola, può essere registrata in modo sicuro. Ad esempio, i dati relativi alla coltivazione, alla raccolta, al trasporto e alla conservazione possono essere memorizzati e resi accessibili a tutti i partecipanti autorizzati alla catena di blocco. Ciò consente un monitoraggio accurato e istantaneo della provenienza degli alimenti. Ma l’utilizzo della Blockchain per il tracciamento alimentare ha anche altri vantaggi.
La trasparenza è ciò che nutre la fiducia dei consumatori alle prese con la scelta di cosa mettere in tavola. Offrendo un registro immutabile e facilmente accessibile, la blockchain consente ai consumatori di verificare l’autenticità e la qualità degli alimenti che acquistano. Ad esempio, utilizzando un’applicazione mobile, è possibile scannerizzare il codice QR applicato sulla confezione del prodotto e ottenere informazioni dettagliate sulla sua provenienza, i metodi di coltivazione utilizzati e le eventuali certificazioni di sicurezza.
Inoltre, un registro immutabile della catena di approvvigionamento consente di identificare rapidamente e isolare qualsiasi prodotto contaminato o difettoso. In caso di un’indagine sulla sicurezza alimentare, è possibile risalire rapidamente all’origine del problema, riducendo al minimo il rischio per i consumatori e accelerando le azioni correttive.
Le sfide da affrontare per un’adozione diffusa della blockchain nella tracciabilità alimentare, tuttavia, non sono poche. Le procedure e i formati dei dati, innanzitutto, andrebbero standardizzati, per garantire l’interoperabilità tra le diverse piattaforme e catene di approvvigionamento. Ci sarebbe, poi, da affrontare il problema della privacy e dei dati sensibili. Ma si tratta di passaggi essenziali se si desidera dare priorità a trasparenza, sicurezza e efficienza e difendere sia i consumatori da eventuali rischi alimentari che i prodotti tipici regionali, che tanto successo riscuotono in tutto il mondo.
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