12 Ottobre 2024 - Ore
Sviluppo e Lavoro

Bari, da oggi è possibile partecipare al sondaggio per scegliere il nome del ponte dell’asse Nord-Sud

I nomi sono in tutto nove: Attilio Alto; Bona Sforza; Giuseppe Gimma; L. Quaroni; delle Libertà; Adriatico; dei Popoli del Mediterraneo; Martiri di Cefalonia e 9 settembre 1943

Questa mattina il sindaco Antonio Decaro, l’assessore alla Toponomastica Angelo Tomasicchio e i componenti della commissione incaricata di individuare la rosa di nomi per l’intitolazione del ponte sull’Asse nord-sud, hanno illustrato alla stampa le ragioni delle scelte effettuate e le modalità di partecipazione al sondaggio online che consentirà ai cittadini di votare e di scegliere l’intitolazione del nuovo asse viario. La commissione è composta dai rettori dell’Università “Aldo Moro” e del Politecnico di Bari, Antonio Uricchio ed Eugenio Di Sciascio, dal sovrintendente per i Beni archeologici della Puglia Luigi Larocca e dal presidente della Società di Storia Patria per la Puglia Pasquale Corsi.

I nomi sono in tutto nove:  Attilio Alto; Bona Sforza; Giuseppe Gimma; L. Quaroni; delle Libertà; Adriatico; dei Popoli del Mediterraneo; Martiri di Cefalonia e 9 settembre 1943.

 

“Innanzitutto vorrei ringraziare i componenti della commissione per aver accettato la nostra richiesta di restringere ad un numero ragionevole la grande quantità di proposte che negli scorsi mesi tantissimi cittadini ci hanno inviato attraverso tutti gli strumenti utili – ha commentato il sindaco Decaro – tra raccolte di firme, sondaggi online, proposte ufficiali, chiacchiere e anche qualche bufala da web. Questo significa che i baresi hanno deciso di partecipare a questa scelta perché si sono affezionati insieme a noi, giorno dopo giorno, al ponte sull’Asse nord-sud: un’opera straordinaria dal punto di vista ingegneristico, che ha una valenza strategica sul fronte dei trasporti e della viabilità cittadina ma che è anche diventato un simbolo importante dell’identità della nostra città in chiave moderna.

I nove nomi che ci hanno consegnato i componenti della commissione, credo rappresentino una sintesi della storia cittadina, sia quella più recente sia quella più antica, che richiama allo sviluppo urbanistico della città, al prestigio delle nostre istituzioni universitarie e fa riferimento ad un insieme di valori nel quale la nostra comunità può riconoscersi.

Scorrendo la rosa delle proposte, saltano agli occhi i nomi di due tecnici che, in epoche diverse, hanno contribuito a disegnare lo sviluppo urbano della città di Bari: Giuseppe Gimma (che non è l’abate Gimma, è importante sottolinearlo), che a cavallo tra ‘700 e ‘800 ha curato l’espansione della città fuori dal borgo medievale, e Ludovico Quaroni, che nei primi anni settanta del ‘900 ha lavorato alla redazione del Piano regolatore della città. C’è poi Attilio Alto, rettore dell’Università di Bari dal 1986 al 1991, che contribuì alla nascita della prima università statale del Sud a carattere tecnologico – il  nostro Politecnico – che spesso trascuriamo di ricordare che è il più importante del Mezzogiorno. Questa proposta è insieme un tributo alle doti professionali e umane di Attilio Alto e un riconoscimento al ruolo svolto sin dalla sua istituzione dall’Università barese per la crescita e lo sviluppo del nostro territorio. Tra i nomi storici abbiamo Bona Sforza, duchessa di Bari e di Rossano, regina di Polonia (18 aprile 1518, che crebbe tra le corti di Bari e Napoli e dopo un lungo periodo in Polonia, trascorse gli ultimi anni della sua vita a Bari). Martiri di Cefalonia e 9 settembre 1943 sono toponimi che rimandano direttamente a due episodi importanti della nostra storia: uno è valso alla città di Bari la medaglia al valor civile della Resistenza – il salvataggio del porto di Bari dall’incursione delle truppe tedesche -, l’altro ricorda l’eccidio dei militari italiani ad opera dei tedeschi nell’isola greca di Cefalonia. Infine i tre topononimi – delle Libertà, Adriatico e dei Popoli del Mediterraneo – che guardano a valori importanti disegnando una mappa ideale, geografica e culturale della nostra comune storia. Io non dichiarerò pubblicamente, in questo momento, la mia scelta perché vorrei evitare di “personalizzare il voto” come è accaduto a livello nazionale sul referendum. Non vorrei che i cittadini fossero influenzati dalla mia opinione e dall’idea che hanno di me. So già che, anche questa volta, non mancheranno le diatribe e le opposte fazioni, come accadde già in vista dei mondiali del ’90, quando fu lanciata una consultazione popolare per il nome dell’astronave di Renzo Piano (Azzurro, del Levante, Mediterraneo, San Nicola e Degli ulivi). Anche allora la scelta fu accompagnata da uno strascico di polemiche, come è normale che sia quando i cittadini sentono proprio un bene de

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