30 Aprile 2025 - Ore
Ambiente

Trivelle: il Consiglio regionale della Puglia dice si al referendum abrogativo

L'assessore all'Ambiente, Domenico Santorsola: 'Ok a proposte referendarie per riaffermare la volontà dei pugliesi'

“La Puglia non si è conformata ai dettami”, così il governatore di Puglia Michele Emiliano che, dopo l’approvazione del referendum abrogativo da parte del Consiglio regionale pugliese ha aggiunto: “oggi è una giornata felice per i pugliesi. Il consiglio regionale della Puglia ha votato all’unanimità per dare luogo al referendum contro le trivellazioni in mare alla ricerca di petrolio.
Dopo il patto siglato dai presidenti delle Regioni meridionali interessate dalle trivellazioni petrolifere il 18 settembre scorso, ora la palla è passata ai Consigli regionali. Le assemblee legislative avranno un ruolo fondamentale in questa vicenda: secondo la Costituzione, per promuovere un referendum è necessaria la delibera di cinque consigli regionali. A scegliere la votazione per abrogare alcuni punti dello Sblocca Italia sono state ben 8 regioni: Puglia, Marche, Molise, Abruzzo, Sardegna, Sicilia, Veneto e Basilicata (che ha già approvato). Oggi ha votato il consiglio pugliese, che ha deliberato insieme a quello delle Marche, del Molise, dell’Abruzzo e della Sardegna. Domani sarà la volta della Sicilia, il 25 settembre del Veneto e il 28 della Calabria.

Soddisfatto anche l’assessore alla Qualità dell’Ambiente della Regione Puglia, Domenico Santorsola: “Ho condiviso i pareri negativi che sin dal 2011 la Regione Puglia ha espresso nei confronti delle prospezioni nel mare adriatico, ho accolto con gioia le pronunce di annullamento del decreto MATTM del TAR Lazio e quella del TAR Puglia, ho partecipato alle manifestazioni di dissenso promosse dalle associazioni ambientaliste del nostro territorio, ho fatto mio il timore delle ripercussioni che le tecniche di prospezione Air Gun potrebbero avere sull’ecosistema marino. Rispetto a questo va riaffermata la volontà dei pugliesi di preservare le risorse naturali ed il territorio anche in relazione alle scelte operate in tema di energia con la fase di aggiornamento del PEAR”.
“La Puglia, in tempi risalenti, ha fatto scelte di sviluppo che vanno in direzione diversa rispetto all’uso del fossile, ha sposato la battaglia planetaria di riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera, in una parola ha abbracciato modelli sostenibili a scapito delle fonti non rinnovabili. In questo quadro hanno ripreso vigore iniziative economiche – prosegue Santorsola – che per la loro vocazione non sono assolutamente compatibili con l’ipotesi di prospezione e, men che meno, di coltivazione di idrocarburi in Adriatico. L’iniziativa concomitante di sei regioni nella direzione referendaria rappresenta un esempio concreto di sana politica che ci inorgoglisce, anche per il ruolo strategico che la Puglia ha giocato”.

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