“La Puglia non si è conformata ai dettami”, così il governatore di Puglia Michele Emiliano che, dopo l’approvazione del referendum abrogativo da parte del Consiglio regionale pugliese ha aggiunto: “oggi è una giornata felice per i pugliesi. Il consiglio regionale della Puglia ha votato all’unanimità per dare luogo al referendum contro le trivellazioni in mare alla ricerca di petrolio.
Dopo il patto siglato dai presidenti delle Regioni meridionali interessate dalle trivellazioni petrolifere il 18 settembre scorso, ora la palla è passata ai Consigli regionali. Le assemblee legislative avranno un ruolo fondamentale in questa vicenda: secondo la Costituzione, per promuovere un referendum è necessaria la delibera di cinque consigli regionali. A scegliere la votazione per abrogare alcuni punti dello Sblocca Italia sono state ben 8 regioni: Puglia, Marche, Molise, Abruzzo, Sardegna, Sicilia, Veneto e Basilicata (che ha già approvato). Oggi ha votato il consiglio pugliese, che ha deliberato insieme a quello delle Marche, del Molise, dell’Abruzzo e della Sardegna. Domani sarà la volta della Sicilia, il 25 settembre del Veneto e il 28 della Calabria.
“La Puglia, in tempi risalenti, ha fatto scelte di sviluppo che vanno in direzione diversa rispetto all’uso del fossile, ha sposato la battaglia planetaria di riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera, in una parola ha abbracciato modelli sostenibili a scapito delle fonti non rinnovabili. In questo quadro hanno ripreso vigore iniziative economiche – prosegue Santorsola – che per la loro vocazione non sono assolutamente compatibili con l’ipotesi di prospezione e, men che meno, di coltivazione di idrocarburi in Adriatico. L’iniziativa concomitante di sei regioni nella direzione referendaria rappresenta un esempio concreto di sana politica che ci inorgoglisce, anche per il ruolo strategico che la Puglia ha giocato”.
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