Il senatore di Sinistra, Ecologia e Libertà, Dario Stefàno, ha scritto una lettera al Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina sul fenomeno caporalato in Puglia.
Non possiamo più permetterci di rimanere indietro rispetto a quei fenomeni e a quelle fattispecie che il mercato del lavoro così destrutturato propone e applica. L’incalzare nella cronaca di queste atroci morti ci deve portare ad assumere iniziative forti, puntuali e di sistema, utili anche alla definizione di un quadro normativo maggiormente incisivo nella prevenzione e nella capacità di controllo repressivo.
Ho raccolto diverse testimonianze provenienti da realtà che, per i più eterogenei motivi, sono o “entrano” in contatto con il caporalato, passando perciò dalle considerazioni di alcuni magistrati, alle denunce fatte da alcuni dei sindacati attivi in questo settore, fino ad alcuni agricoltori che scelgono di non passare per l’ignobile scorciatoia di questa forma di vera e propria schiavitù. Ho riassunto l’esito di questi confronti nella necessità di istituire una Commissione d’inchiesta parlamentare perché nonostante il passo avanti ottenuto con la previsione del reato di caporalato nel nostro codice penale, resistono difficoltà importanti e sostanziali nella prevenzione e nell’accertamento, così come nell’attribuzione di questa fattispecie criminosa. Solo questo, però, non può più bastare. Ho ritenuto necessario prevedere anche un approfondimento su quei fenomeni sempre più diffusi quanto originali che rientrano nel cosiddetto “lavoro grigio”, dove le norme sembrano essere rispettate ma nei fatti si lacerano diritti e dignità dei lavoratori che risultano soggetti a vere e proprie forme di ricatto.
La proposta di Commissione d’inchiesta parlamentare da me elaborata, che ho presentato a Bari lo scorso 10 agosto, nasce con l’intento di rendere maggiormente cogenti gli impegni normativi così come maggiormente puntuale lo stato dell’arte circa lo sfruttamento della manodopera in generale. L’auspicio è che attorno a questa emergenza convergano il contributo del Ministro ma anche quello di tutte le diverse forze politiche”.
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