9 Febbraio 2025 - Ore
Sviluppo

Si avvia a conclusione “Senza Riserve …percorsi di integrazione, salute e benessere”

Un progetto vincitore del bando 'Orizzonti solidali'

Con un viaggio speciale si avvia a conclusione “Senza Riserve …..percorsi di integrazione, salute e benessere”, il progetto promosso dal Centro Diurno EPASSS di Grottaglie e dal Centro diurno EPASSS di Grottaglie e dalla Cooperativa Sociale Diogene. Il progetto, vincitore del bando ‘Orizzonti Solidali’ promosso dalla Fondazione Megamark in collaborazione con i supermercati A&O, Dok, Famila e Iperfamila con il patrocino della Regione Puglia e del suo assessorato al Welfare, ha permesso a 18 utenti del CSM e del Centro Diurno di svolgere nell’arco di sei mesi tutta una serie di attività sportive e socio-ricreative. Un programma di iniziative, quindi, finalizzato a incrementare l’inclusione sociale e a combattere il rischio di isolamento ed emarginazione degli utenti del Centro Salute Mentale e del Centro Diurno EPASSS di Grottaglie. Sono stati realizzati corsi di danza, vela, tiro con l’arco, tornei di calcetto e di bocce. Le attività, iniziate nella prima metà di novembre, avranno termine questo fine settimana con una minicrociera in barca a vela. In questa ultima fase i destinatari del progetto avranno l’opportunità di condividere le emozioni suscitate della navigazione in barca a vela in una veleggiata della durata di circa tre ore in direzione Marina di Pisticci, che diventerà allo stesso tempo il racconto di una esperienza di confronto, di sfide da affrontare, di una socializzazione senza riserve, fatta di obiettivi comuni e divertimento. Il progetto è stato reso possibile grazie alla collaborazione della UISP Comitato di Taranto e Ondabuena ASD Scuola di Vela.
«Andare in barca a vela – spiega Elisabetta Attolino, coordinatrice dell’EPASS di Grottaglie – non è un’attività abituale neanche per le persone senza particolari difficoltà, che per farlo devono superare tutta una serie di barriere fisiche e mentali. Per persone con diverse abilità o con disagio sociale, farlo è a maggior ragione una conquista, che li rassicura e aumenta la loro autostima, anche e, forse soprattutto, perché le spinge a superarsi, un’occasione di crescita non solo per i pazienti, ma anche per il resto dell’equipaggio formato da operatori, due giovani volontari e gli stessi skipper: per raggiungere insieme il porto, per non perdere la “rotta” e per condividere, in un clima di complicità, le emozioni e le fatiche del percorso. «Siamo convinti – continua Attollino – che l’esperienza del mare e della vela sia formatrice e ricostruttrice, perché andando per mare, si capisce più facilmente che nella vita siamo tutti sulla stessa barca e che abbiamo tutti bisogno gli uni degli altri, che c’è posto per tutti, ma tutti devono occupare il proprio posto. E si ha anche il tempo di conoscersi, di capirsi, e di accettarsi, ognuno con le sue diverse abilità e disabilità».

© Riproduzione riservata

Altro in Sviluppo

Ultimi correlati per tag

Altri Articoli di

Menu