Ilva e l’azienda Cimolai hanno presentato alle organizzazioni sindacali il progetto relativo alla copertura dei parchi minerali e fossili. La Fiom Cgil durante l’incontro ha voluto entrare nel merito del progetto chiedendo soprattutto delucidazioni relativamente alle attività propedeutiche all’ avvio dei lavori di copertura dei parchi minerali ed alle ricadute occupazionali ed economiche del territorio.
Le stesse attività infatti prevedono la caratterizzazione della falda superficiale e profonda al fine di verificare eventuali superamenti di Concentrazione Soglia di Contaminazione (CSC), la conseguente bonifica del terreno e la messa in sicurezza della falda superficiale attraverso l’installazione di sistemi di emungimento e trattamento delle acque di falda (Pump & Treat), finalizzato a contenere nell’immediato la diffusione dei contaminanti al di fuori dell’area, in attesa di interventi di bonifica definitivi.
La Fiom Cgil ha quindi chiesto, in riferimento alla presenza di sostanze inquinanti, ulteriori chiarimenti sulle attività di bonifica effettuate nelle aree in cui sono stati rilevati superamenti di CSC e le risultanze delle analisi che attestano l’assenza di tali sostanze. Ilva ha dichiarato che le attività di bonifica sono state effettuate e da qualche giorno sono arrivati i riscontri analitici da parte di Arpa Puglia.
I tempi per l’avvio dei lavori di copertura sono ancora fermi, la vera fase di cantierizzazione avverrà entro la metà del 2018. Pertanto, contrariamente ai soliti proclami da parte del governo – conclude la nota a firma di Giuseppe Romano e Francesco Brigati, della segreteria provinciale della Fiom-Cgil – le attività di cantiere inizieranno solo dopo aver realizzato la fase di bonifica, nomina dei tecnici di cantiere e campo prove per pali di fondazione”.
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