Di seguito è riportata una nota di Rossana Ruscelli , Co-Coordinatrice del movimento politico Convochiamociperbari, sul post apparso sulla pagina Facebook dell’avvocato Giacomo Olivieri in cui si fa riferimento alla “disinfestazione” del lungomare di Torre Quetta dalle prostitute con un “lanciafiamme”.
“Credo che dopo le reazioni a caldo sulla vicenda che nei giorni scorsi ha “infiammato” gli animi contro chi voleva usare il lanciafiamme per disinfestare la nostra città, soprattutto dalle parti di Torre Quetta, sia necessaria una riflessione a freddo non solo sulla vicenda in primo piano ma su un contesto generale nel quale non pochi nodi stanno venendo al pettine e non poche contraddizioni stanno esplodendo.
Se è vero che i social sdoganano qualunque cosa, nel bene e il più delle volte nel male, è vero anche che rappresentano le “vie brevi” per capire quello per cui alla sociologia e alla psicologia servirebbero mesi di studi, questionari e sedute. E anche alla politica, perché preliminarmente bisogna ricordare che “signora mia non c’è più religione né rispetto per niente” è il più classico degli argomenti diversivi del politicante che vuole il consenso facile e vuole far dimenticare gli scandali che hanno già investito lui. Era da poco finita l’estate e il Comune dovette correre a turare una delle tante falle di fuga di ricchezza pubblica aperta da mani inesperte (inesperte?) in un bene comune: la Multiservizi che, presidente Olivieri, aveva preso in fitto per diecimila euro al mese un capannone inutilizzato di una srl privata. Inutilizzato e tanto inutilizzabile dalla stessa Multiservizi che, per limitare il danno, intervenne il Comune per smentire la delibera e sciogliere, non così facilmente, il dannoso contratto. Ora, è preferibile passare alla storia della città come quello del “contrattino per il capannone” o come quello del “lanciafiamme per le prostitute”? Con la seconda ovviamente si prendono più voti. Il che spiega lo zelo. E questa è solo una premessa.
Nel merito della vicenda, ci sono due aspetti da analizzare. Il primo riguarda il soggetto che ha espresso il suo odio verso le donne che si prostituiscono (schiave il più delle volte di mercato che vive per la domanda oltre che per l’offerta). Questo signore – di cui tanto si dice dei cambi di abito, con privilegio della giacca – ha per prima cosa partecipato alle primarie del centro sinistra : chi non ricorda le folle di suoi elettori /trici e il panico del PD e dei suoi sostenitori/trici o Dirigenti, le corse ai seggi e il ricorso alla cooptazione? Io lo ricordo e proprio non credo di essere la sola. Nonostante questo, gli elettori del centro sinistra, ad avvenuta proclamazione di candidatura dell’attuale sindaco, sono andati avanti, sostenendolo in campagna elettorale. E sostenendo per la proprietà transitiva il suo contendente alle primarie. Lo vogliamo dire? Perché se non capiamo questo passaggio, lo scarica barile, il chiamarsi fuori, lo scandalizzarsi quando quello che da questo inguacchio viene fuori, potrebbe produrre una coazione a ripetere delle stesse dinamiche. Alle ultime amministrative, dunque, l’incendiario ha fatto parte della coalizione di centro sinistra che ha portato all’elezione dell’attuale Sindaco. Anche qui, teniamolo a mente. Insomma se questo signore pontifica la responsabilità va sì attribuita alla “politica” e all’intero centro sinistra e ai suoi errori, ma anche a mio parere a tutti i suoi elettori.
Un secondo aspetto riguarda la parte più aberrante della vicenda che ci interroga sull’approccio violento nei riguardi delle donne e sul maschilismo e sessismo che passano invece, in secondo piano. Il fatto che si stia parlando di donne abusate, vittime di tratta, schiave di uomini che le sfruttano e considerano i loro corpi e le loro vite solo merce, che se esiste un mercato sono gli uomini a farlo proliferare, questo aspetto c’è poco tempo per considerarlo da parte dei nostri uomini di sinistra. Cioè le menti più lucide della mia generazione, quelle che negli anni 70 volevano cambiare il mondo accanto al movimento delle donne, fanno atti di contrizione, alla lettura di simili esternazioni e preferiscono soffermarsi sulla clamorosa “svista” del centro sinistra durante e dopo le amministrative, piuttosto che dire una parola sul merito maschilista e misogino che l’episodio ha evidenziato. Lontani anni luce dal volerlo vedere, tradurre e ricondurlo alla responsabilità del proprio genere di appartenenza”.
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