L’azienda agricola ‘Tormaresca’ , che ha subito l’abbattimento degli ulivi nella giornata di ieri, ha diffuso un comunicato per chiarire la propria posizione in merito al Piano Silletti bis.
In secondo luogo ci teniamo a precisare che siamo vittime di questa situazione, tant’è che ci siamo riservati di adire a vie legali verso tutti i soggetti che riterremo corresponsabili del mancato arginamento dei vettori, “cicalina sputacchina” ed altri della Xylella. Da mesi affermavamo che la prima lotta da fare era alle cicaline, che iniettano il batterio nelle piante sane di olive. Purtroppo invece molti, per mancanza di corrette informazioni o addirittura attraverso la negazione dell’esistenza della malattia, si sono affidati a pratiche inutili e/o all’impedimento dell’attuazione di protocolli consigliati da gruppi di ricercatori, non facendo altro che velocizzare l’epidemia, ora fatalmente diventata Pandemia.
Espiantare le piante malate era ed è l’unica soluzione per evitare che il male si propaghi sempre di più. Avremmo voluto non farlo e siamo i primi, insieme alle 100 famiglie che lavorano con noi, a piangere le nostre piante e i nostri ulivi.
Come azienda vinicola pugliese abbiamo da sempre promosso il territorio salentino e la Puglia, prima ancora dei nostri stessi vini. Un vino è il risultato della storia della terra e del territorio in cui si coltiva, perché mai avremmo dovuto danneggiarlo?
Tutti sanno che negli ultimi anni ci siamo presi cura del Bosco di Cerano, ripopolandone la vegetazione e sistemando i percorsi sterrati e le recinzioni: gli olivi per noi sono sacri.
Più di un anno fa abbiamo invitato in Salento, a nostre spese, uno dei massimi esperti mondiali di Entomologia, Il Prof. Hans Rudolf Herren, vincitore del World Food Prize e del Right Livelihood Award (https://en.wikipedia.org/wiki/Hans_Rudolf_Herren). Il professore, insieme all’ex rettore dell’università di Zurigo, ha visitato insieme al nostro Amministratore Delegato vari uliveti salentini affetti dalla malattia. Hanno incontrato inoltre i ricercatori dell’università, dello Iam, del CNR ed i responsabili politici ed amministrativi della regione. Insieme è stata elaborata una proposta di protocollo che abbiamo condiviso con le autorità competenti e altri produttori. Evidentemente non siamo stati ascoltati. La sconfitta è di tutti, la nostra preghiera è di informarsi approfonditamente, evitando di cedere a facili – malinformate – demagogie contro le quali, se sarà il caso, attiveremo tutte le necessarie azioni a tutela della nostra immagine”.
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