15 Gennaio 2025 - Ore
Cultura e Spettacolo

Conversano, il premio ‘Di Vagno’ va agli autori del progetto su socialdemocrazie e ostilità nei confronti degli immigrati

Eugenio Levi, Rama Dasi Mariani e Melissa Mongiardo sono i vincitori del premio dedicato al parlamentare vittima della violenza fascista

“I tre dottorandi presenti questa sera, autori del progetto vincitore, rappresentano quel capitale umano qualificato di cui abbiamo necessità”. Sono bastate queste parole per tratteggiare quella che è la situazione della società contemporanea: una società che ha bisogno di stimoli, di giovani, di idee per andare avanti, una società che deve basarsi sulla meritocrazia e sul capitale umano per distinguersi.

Le parole sono quelle di Gianvito Mastroleo, presidente della “Fondazione Giuseppe Di Vagno 1889-1921”, che ha introdotto la cerimonia finale della seconda edizione del premio intitolato al parlamentare conversanese vittima della violenza fascista.

Il riferimento di Mastroleo è ad Eugenio Levi, Rama Dasi Mariani e Melissa Mongiardo, tre studiosi poco più che trentenni autori del progetto sulle socialdemocrazie e sulla ostilità nei confronti degli immigrati”. Grazie alla borsa di studio conquistata, ammontante a circa 30mila euro, i dottorandi dell’Università La Sapienza di Roma, cercheranno di indagare le cause della crescente ostilità nei confronti degli immigrati in Europa e di dimostrare quanto quest’avversione, in particolar modo fra i giovani, possa derivare da un fallimento delle politiche di integrazione e quanto dalle narrazioni politiche e mediatiche che spesso alimentano le ostilità.

“Mi chiedo come mai, in presenza di tanta ricchezza culturale, di tante risorse presenti e di tanta vivacità, come Mezzogiorno d’Italia viviamo ancora questa condizione di marginalità – ha dichiarato il senatore Filippo Bubbico, intervenuto alla cerimonia insieme con Rosa Maria Padovano, commissario del Comune di Conversano, Michele Emiliano presidente della Regione Puglia, Ugo Melchionda presidente del centro studi e ricerche IDOS e Santi Fedele docente dell’Università di Messina – Dovremmo decidere di investire risorse finanziarie e fiducia per sostenere l’attività di ricerca di giovani studiosi italiani. Forse nel Mezzogiorno d’Italia è necessario prestare attenzione alle infrastrutture immateriali e forse sarebbe necessario che si investisse di più per potenziare le università, le strutture di ricerca e metterci in condizione di far funzionare le straordinarie capacità presenti nel Sud”. Il fine è capire quale debba essere l’equilibrio tra consenso e innovazione.

“Affrontare questo tema – ha concluso Bubbico – vuol dire indagare nelle condizioni di benessere delle nostre comunità. Parlare di immigrazione vuol dire parlare di noi stessi in modo diverso da quello che la propaganda propone. L’accoglienza deve diventare per noi una straordinaria opportunità derivante dai nuovi dinamismi (anche di natura sociale oltre che culturale) che la presenza di stranieri può generare. L’immigrazione come risorsa”. Il Premio nazionale di ricerca “Giuseppe Di Vagno”, è stato istituito con la legge n.86 del 15/6/2015 ed è, insieme con il Premio Matteotti il più importante riconoscimento nazionale nelle materie storico, politico-economiche.

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