“Conosco la verità ma non voglio raccontarla”. A dichiararlo è stato un commilitone di Trifone Ragone, il ragazzo ucciso insieme alla sua fidanzata nel parcheggio del Palazzetto dello sport di Pordenone. Il soldato, in servizio al 132° reggimento carri di Cordenons, ha parlato con voce camuffata a Pomeriggio 5 dicendo di essere stato già ascoltato dai carabinieri. “Quel giorno Trifone era tranquillo come tutti gli altri giorni” racconta il commilitone, “Io la mia verità la so già, ma non la dico, per rispetto della vittima e degli inquirenti, che stanno scandagliando tutto”. Ci sarebbero quindi delle verità nascosta nel duplice omicidio, ancora ignote alla stampa, che gli inquirenti stanno verificando. Intanto l’amico di Trifone tiene a specificare che Ragone era un brav’uomo, caro amico che mai aveva avuto problemi con la droga.
© Riproduzione riservata