Ripulire il lungomare di Torre Quetta dalle prostitute con il lanciafiamme, per poi riqualificare. È l’idea lanciata di Giacomo Olivieri, leader del movimento politico Realtà Italia. Il post dell’avvocato barese ha suscitato molte polemiche sui social network: tanti utenti hanno contestato il linguaggio aggressivo e offensivo nei confronti delle donne che sono obbligate a prostituirsi.
Sulla questione è intervenuto il movimento #Nonunadimeno, “Deve essere molto orgoglioso della sua riflessione il signor Giacomo Olivieri – si legge in una nota – Tanto orgoglioso da ritenere che il suo post su Facebook andasse sponsorizzato. Certamente il signor Olivieri è sul pezzo, come si dice. Cioè è in grande sintonia con il tema del “dare fuoco” alle donne. È sul pezzo il suo linguaggio violento. Evidentemente pensa sia popolare scrivere simili aberrazioni, che gli torni utile in campagna elettorale. E forse non ha torto a pensarlo, vista la quantità di femminicidi a cui assistiamo e che in Puglia sono aumentati in maniera impressionante, il che ci dice quanto sia urgente e quanto mai necessario il movimento #NonUnaDiMeno. Quanto sia indispensabile che si segni un cambiamento radicale e culturale in questa nostra città, così come stanno chiedendo in questo momento le donne degli altri 22 paesi che aderiranno allo sciopero dell’8 marzo”.
“Rifiutiamo – conclude la nota – un linguaggio che utilizza termini come ” lanciafiamme “ e “disinfestare” simbolo di un portato culturale patriarcale e fascista, che uomini come il signor Olivieri rappresentano. Un linguaggio che utilizza il “decoro” come foglia di fico sotto la quale le amministrazioni nascondono il loro razzismo istituzionale ( e sessismo in questo caso), concetto che utilizzano per giustificare le loro politiche securitarie ed escludenti, che ben poco servono alla risoluzione dei problemi sociali ed economici di questa città”.
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