20 Giugno 2025 - Ore
Cronaca

Bari, nella villa confiscata al clan Di Cosola nascerà una fattoria con microbirrificio

Il sindaco Decaro: 'La confisca e il riutilizzo dei beni della mafia è un dovere nei confronti degli uomini che sono morti per loro mano'

Questa mattina il sindaco Antonio Decaro, dopo la deposizione della corona in viale Borsellino e Falcone, insieme alla dott.ssa Francesca La Malfa, presidente della Sezione Penale del Tribunale di Bari, al Procuratore della Repubblica Giuseppe Volpe e ai vertici delle Forze dell’Ordine, ha visitato il casale appartenuto al boss Di Cosola in contrada Chiancone, a Ceglie del Campo, oggetto di confisca. Su questo immobile il Comune ha presentato oggi il progetto di riutilizzo a fini sociali candidato ai fondi del Pon legalità 2014-2020.

Al sopralluogo hanno partecipato anche il consigliere regionale Giuseppe Longo e il presidente del IV Municipio  Nicola Acquaviva

 L’obiettivo dell’amministrazione comunale è quello di realizzare una fattoria con micro-birrificio artigianale in grado di ospitare 8 soggetti svantaggiati che verranno formati sulla filiera agricola e re-inseriti attraverso la produzione, l’imbottigliamento e la distribuzione di birra a KM0.

Un progetto innovativo e auto-sostenibile di recupero e riutilizzo di un bene confiscato a fini sociali attraverso una produzione, quella della birra artigianale, che conosce in Puglia una stagione di particolare espansione e che è stata recentemente riconosciuta dall’art. 35 del Collegato agricolo approvato lo scorso luglio.

Il Progetto prevede l’individuazione di 8 soggetti in stato di disagio sociale da formare e sostenere in un percorso di accompagnamento all’abitare comunitario (fattoria) legato ad un percorso di re-inserimento lavorativo attraverso la microproduzione e distribuzione di birra artigianale (microbirrificio).

 Il complesso, infatti, localizzato in aperta campagna, è composto da:

  • un grande capannone dove è possibile ospitare un impianto di produzione, etichettamento e distribuzione di birra artigianale;
  • spazi coperti e scoperti per lo stoccaggio, la vendita, la degustazione e l’attività laboratoriale;
  • corpi residenziali adeguati ad ospitare 9 camere singole con servizi; 
  • spazi di relazione comunitaria aperti e coperti.

 Il progetto prevede un investimento totale di 1.500.000 euro che comprende le fasi di progettazione, consulenza tecnica, lavori, impianto di produzione, mezzi mobili, materie prime e start-up di gestione.

Il Collegato agricolo approvato recentemente in Senato riconosce e incentiva la birra artigianale italiana e la sua produzione, che registra un significativo incremento di vendite e di esportazioni. Un settore fortemente trainante sul fronte dell’occupazione, soprattutto tra gli under 35, con alcune esperienze innovative e già sperimentate in progetti sociali come nel caso del Carcere di Rebibbia.

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