16 Marzo 2025 - Ore
Cronaca

Tre domande a Riccardo Amirante, candidato Rettore del Politecnico di Bari nel sessennio 2019‐2025

Le parole chiave: crescita, internazionalizzazione, capitale umano

Perché candidarsi?

Perché il Politecnico di Bari è la mia seconda famiglia, la comunità che mi ha visto crescere umanamente e scientificamente ed il luogo in cui ho trascorso la maggior parte della mia vita. È il cuore pulsante e il motore dello sviluppo per l’intero territorio regionale. Essendo uno dei tre Politecnici Italiani, è il faro del Mezzogiorno capace di promuovere e sviluppare ricerca scientifica di alto livello grazie al lavoro di collaborazione tra docenti e personale tecnico, amministrativo e bibliotecario, per offrire responsabilmente un futuro ai nostri Studenti e generare fiducia nelle loro famiglie, diventando polo di attrazione per la popolazione studentesca oltre i confini regionali e nazionali, in una ottica di internazionalizzazione in sinergia profonda con la città, il territorio e le altre istituzioni pubbliche.

Quali valori apportare al Politecnico di Bari?

Quando penso alla mia Università immagino un Ateneo a misura di uomo, che veda al centro del suo sistema lo Studente e le sue esigenze, un luogo di ascolto e condivisione, un contesto aperto a tutti, inclusivo, rispettoso delle differenze, dove ognuno possa sentirsi motivato e contribuire in modo propositivo al raggiungimento del fine comune, condividendo il proprio pensiero, mettendo sempre al centro il capitale umano, per realizzare una strategia di governance chiara, trasparente e condivisa, che sia da guida alle nostre scelte future, per il benessere degli Studenti, già iscritti e futuri, dei precari della ricerca, del personale docente e del personale tecnico, amministrativo e bibliotecario.

Quali i benefici attesi dal territorio?

Potrei sintetizzarli con una parola: crescere. Crescere sempre di più, nell’offerta formativa ‐ innovativa e sempre ispirata alle aspettative degli stakeholder   nei servizi, nelle opportunità di generare nuovi posti di lavoro all’interno dell’Ateneo e sul territorio in un equilibrio sostenibile, nella possibilità di dare vita ad una imprenditorialità d’avanguardia, che porti benessere sociale, economico, ambientale e culturale a Bari, alla Puglia, all’Italia e oltre i confini europei e del Mediterraneo. Porre i temi della cultura scientifica quale cemento per i popoli.

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