Il referendum sulle trivellazioni petrolifere al largo delle coste italiane è fallito per il mancato raggiungimento del quorum. Tuttavia quasi 15 milioni di italiani hanno manifestato il proprio dissenso recandosi alle urne lo scorso 17 aprile. Il risultato conseguito è frutto di una scarsa informazione sull’argomento oltre che all’invito all’estensione da parte del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e del capo di Stato emerito, Giorgio Napolitano.
Sul tema delle trivellazioni petrolifere si basa il documentario “Petrolio”, diretto dal giovane regista pugliese Silvio Giannini e presentato lo scorso 7 aprile a Bari.
“Ho cominciato a dirigere il documentario – spiega il regista – chiedendomi in quale maniera venissero rilasciate le autorizzazioni per la ricerca e per la coltivazione di idrocarburi al largo del mare Adriatico, nelle coste pugliesi”.
La pellicola approfondisce una vicenda verificatasi nel 2006: la società Northern Petroleum avanza al governo italiano le richieste per la ricerca di petrolio nel mar Adriatico. Nel 2009 il governo Berlusconi e la ministra dell’ambiente, Stefania Prestigiacomo, cominciano a concedere pareri positivi riguardo le trivellazioni al largo delle coste pugliesi, in particolare nei pressi di Polignano a Mare e Monopoli. I continui ricorsi al Tar della Regione Puglia sembrano sortire un effetto nullo.
In realtà, come spiega Giannini, la storia della “d149” è solo un espediente per raccontare l’iter amministrativo e burocratico che deve osservare una società per cercare o estrarre petrolio in Italia.
Il documentario parte dalla testimonianza dell’ex onorevole Pierfelice Zazzera, diretto interessato che nel 2009 presentò un’interrogazione parlamentare alla ministra Prestigiacomo. Nel corso della storia sono tante le voci che aiutano a ricostruire la vicenda: dal sindaco di Monopoli, Emilio Romani, all’ingegnere polignanese Giuseppe Deleonibus, passando per la consigliera del Movimento 5 Stelle Antonella Laricchia e dal capogruppo del movimento ‘Noi a sinistra per la Puglia’, Guglielmo Minervini.
Il lavoro del regista è partito molto tempo prima dell’istituzione del referendum andato in scena domenica scorsa: “Abbiamo perfezionato la storia con quest’ultimo passaggio – spiega Giannini – precisando però che questo non è un documento ‘per’ il referendum ma per il rispetto dell’ambiente e del mare”.
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