Comincia a preoccupare l’allarme terrorismo lanciato in Puglia nei giorni scorsi. Dopo l’ingresso in Libia dei terroristi dell’Isis, la paura è che i soldati del Califfato possano arrivare in Europa attraverso i barconi che approdano sulle coste del sud Italia. Per questo motivo in Salento ritornerà la prassi di inviare subito nei Cie (Centri di identificazione ed espulsione) i migranti non identificabili o che rifiutano di farsi identificare. La svolta è arrivata soprattutto dopo l’ultimo caso riguardante cinque siriani, in possesso di carte di identità false. Gli uomini hanno rifiutato di farsi identificare e, dopo essere stati arrestati e messi in libertà, hanno fatto perdere le proprie tracce. Non ci sono conferme sul fatto che fossero terroristi, come ha chiarito il Procuratore Cataldo Motta, ma le indagini sarebbero servite proprio a verificare la loro situazione. Proprio per evitare simili situazioni, al termine della riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, tenuta in Prefettura a Lecce, si è deciso di tornare all’applicazione pedissequa della legge Bossi-Fini, nella parte in cui prevede che “gli immigrati privi di validi documenti di identità vengono portati nei Cie, al fine di essere identificati e poi respinti”.
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